Pandemia, razzismo, disuguaglianze: le riflessioni del vescovo Boccardo

Pandemia, razzismo, disuguaglianze: le riflessioni del vescovo Boccardo

Redazione

Pandemia, razzismo, disuguaglianze: le riflessioni del vescovo Boccardo

Lun, 16/08/2021 - 10:53

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L’Arcivescovo Boccardo: "La storia va letta non soltanto per le sue brutture, ma per tutti i gesti di amore che le sofferenze umane continuamente suscitano"

«L’Assunta ci insegna il primato della gratitudine». Potrebbero essere queste le parole sintesi della solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria celebrata il 15 agosto in tutta la Chiesa. Parole che sono state pronunciate dall’arcivescovo Renato Boccardo nel corso del solenne pontificale in Duomo la mattina del 15 agosto.

L’Assunta, infatti, insieme ai Santi Ponziano e Benedetto, è la patrona dell’archidiocesi di Spoleto-Norcia. La Vergine, ha sottolineato il Presidente della Conferenza episcopale umbra, invita anche ad interrogarsi:

«Sappiamo guardare indietro, rileggere le vicende del nostro passato con espressioni di riconoscenza? I giorni di ferragosto sono particolarmente indicati per staccarci dall’affanno quotidiano e vedere in retrospettiva l’anno trascorso, un anno particolarmente pesante a causa della pandemia, ma certamente anche ricco di sorprese e di insegnamenti preziosi.

Sappiamo guardare a quanto abbiamo vissuto con un sentimento di lode e di gratitudine al Signore? Sappiamo vedere la mano di Dio all’opera anche in ciò che ci ha turbato e ci ha fatto soffrire? Riusciamo a comprendere che tutto quanto abbiamo vissuto è parte di un disegno di Dio Padre che vuole il nostro bene, la nostra felicità e la nostra santità, di un Padre che vuole portarci al traguardo di gioia a cui è giunta Maria?».

Boccardo e le sofferenze di questo tempo

 L’Arcivescovo, poi, ha posto una domanda che forse è circolata nelle mente dei fedeli presenti in Cattedrale: «Per ciò che mi riguarda sono pronto a ringraziare il Signore, ma come posso lodarlo pensando a tante sofferenze di cui siamo stati testimoni nell’anno trascorso e lo siamo tuttora? Sofferenze di popoli interi, sofferenze per il ritorno di posizioni razziste e xenofobe, del populismo e della chiusura nei confronti del prossimo, per la diffusione della cultura di massa dominante, per le disuguaglianze crescenti, per la solitudine degli individui e delle famiglie di fronte ai problemi della convivenza, per la disoccupazione, per timori e angosce di fronte alle incertezze del futuro. Maria non ignora tali brutture, non ignora le pene della storia; a lei è toccato vivere alcuni dei giorni più oscuri e più neri di tutta la vicenda umana! Tuttavia ha preso coscienza che, anche in quei giorni, Dio si faceva vicino alla sofferenza dell’uomo, entrava dentro le nostre piaghe per confortarci e per fare di ogni momento doloroso una possibilità di esercitare la solidarietà e l’amore. Dunque la storia va letta non soltanto per le sue brutture, ma per tutti i gesti di amore che le sofferenze umane continuamente suscitano».

La benedizione di Boccardo alla città

Al termine del solenne pontificale mons. Boccardo dalla loggia centrale del Duomo ha benedetto la Città di Spoleto e l’intera Archidiocesi con la Santissima Icone, pronunciando queste parole: «Santa Maria, Madre di Dio, anche oggi, come tante volte i nostri padri lungo i secoli, cerchiamo rifugio sotto la tua protezione materna e imploriamo la tua intercessione di fronte agli assalti del male. Da ormai troppo tempo un virus insidioso ci spaventa come un mostro invisibile e attenta alla nostra vita e alla nostra pace. Implora per noi il tuo Figlio Gesù: nel corso della sua esistenza terrena egli ha curato, consolato e anche guarito quanti erano feriti nel corpo e nello spirito; sempre li ha liberati dalla paura, dall’angoscia e dalla mancanza di fiducia. Venga ancora tra noi e ci difenda da ogni male, doni a tutti la grazia della salute del corpo e dell’anima, conforti quanti sono nella sofferenza e nel dolore, sostenga con la forza del suo Spirito quanti si pongono al servizio dei fratelli. Santa Maria, Madonna delle nostre case, assistici nelle prove della vita e fa’ che, grazie all’impegno di tutti, le tenebre non prevalgano sulla luce».

Elevazione spirituale

La sera del 14 agosto, al posto della tradizionale processione dalla chiesa di S. Gregorio, che non si è tenuta a causa delle restrizioni imposte dal Covid-19, in Duomo c’è stata un’elevazione spirituale, una “celebrazione di preghiera” non abituale ma non per questo meno religiosa, con la quale i fedeli hanno onorato la Vergine Maria. È stato un momento che ha favorito un clima di contemplazione e di preghiera con l’aiuto di canti religiosi eseguiti dall’Ensemble vocale “Canto. ergo sum” diretta dal maestro Mauro Presazzi. I brani hanno accompagnato, in funzione di ispirazione e di sostegno alla riflessione la lettura di alcune pagine classiche e contemporanee che illustrano la venerazione del popolo cristiano per la Vergine Maria, proposte da Anna Leonardi e Luciano Natalizi.

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