Palaevangelisti, Kronogest minaccia querele | "La tribuna? Non siamo obbligati" - Tuttoggi.info

Palaevangelisti, Kronogest minaccia querele | “La tribuna? Non siamo obbligati”

Cristiana Mapelli

Palaevangelisti, Kronogest minaccia querele | “La tribuna? Non siamo obbligati”

La questione dell'affidamento del Palazzetto in Commissione controllo e garanzia | Il Pd attacca e chiede verifiche sulla vincita del bando di affidamento | La società "Informazioni inesatte e menzogne"
Mar, 06/09/2016 - 07:51

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A Palazzo dei Priori su Kronogest proseguono le polemiche. Nemmeno la pausa estiva ha portato un clima sereno sulla questione dell’affidamento del palasport Evangelisti, il Palazzetto Pellini e il Santa Giuliana, come deciso secono la determina dirigenziale del 6 agosto del 2015. La questione è stata riaperta durante la commissione ‘Controllo e garanzia’  lunedì mattina. Il dibattitto è stato arricchito dalla presenza della società che gestisce gli impianti, la Kronogest e di alcune associazione che usufruiscono delle strutture sportive, tra cui la Sir, la School volley. Presente anche Tardioli in rappresentanza della federazione italiana volley. Obiettivo della seduta l’attivazione della commissione controllo e garanzia.

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Kronogest. I rappresentanti Muzzi e Catani hanno ribadito la disponibilità, sin da febraio, di venire incontro alle esigenze di tutte le società sportive che utilizzano il palazzeto. Con la stessa Sir si è aperto un tavolo di discussione su alcune questioni: l’utilizzo esclusivo degli spogliatoi, pubblicità fuori campi di gioco e la sicurezza. “Siamo disponibili ad un confronto –hanno sostenuto sia Catani che Muzzi- ma è necessario definire gli spazi di utilizzazione e regolamentare qualcosa che in passato non era regolamentato, data anche la molteplicità di situazioni, di esigenze e di soggetti“.

La Sir Volley, rappresentata in commissione dalla dottoressa Sannipola, ha ribadito che, come si evince anche dal capitolato, il palazzetto ha una funzione pubblica dedicata allo sport e tariffe calmierate per dare a tutti la possibilità di fruirne. Sannipola ha, tuttavia, parlato di costi lievitati per la società Sir dall’arrivo del nuovo gestore. Le altre due società presenti hanno anch’esse rivendicato i loro spazi all’interno del palasport: per l’avvocato Mandò, in rappresentanza della School Volley Perugia, prima di prendere in considerazione l’ipotesi di una curva, bisognerebbe valutare la storicità dei dati di affluenza per verificarne la reale necessità. Allo stesso tempo, Mandò ha ribadito la necessità di tutelare tutte le associazioni sportive che utilizzano il palazzetto. Dello stesso avviso anche il rappresentante dell’associazione Pian di Massiano, che ha messo in evidenza la necessità di un interlocutore unico, che conosca bene il mondo dell’associazionismo sportivo e che sia referente delle piccole associazioni. “Gli spazi del PalaEvangelisti –ha detto Prelati- non sono fissi, ma noi, quando sospendiamo la nostra attività per un concerto o per una partita dobbiamo essere messi in grado di recuperarla, per un impegno nei confronti dei nostri associati”.

Prisco. “Il Palasport Evangelisti – ha spiegato l’assessore- ha sempre avuto una funzione molteplice e in questo momento credo che le priorità della città non vadano nella direzione di avere a breve un auditorium che sostituisca il palazzetto per gli eventi e i concerti, che sono comunque eventi eccezionali. Come ho già avuto modo di dire –ha proseguito- con la procedura europea del bando abbiamo voluto una gara trasparente e aperta, nel rispetto del codice degli appalti. Non siamo inerti –ha concluso- rispetto alle sollecitazioni che ci arrivano sulla situazione, ma confermiamo una visione polifunzionale e polisportiva del palazzetto, che non significa assolutamente una mancanza di attenzione nei confronti della Sir, del cui valore siamo consapevoli”.

L’opposizione. Dal Pd, Mencaroni e Bori, hanno ribadito la presenza di critictià importanti, a partire dalla mancanza, nel bando, del punteggio al requisito dell’esperienza da parte del futuro gestore, così come la necessita di chiarire gli impegni della Kronogest. Tirata di orecchie anche da parte del consigliere pentastellata Rosetti “La politica, – ha detto – deve scegliere che vocazione dare all’impianto sportivo e non la società che lo gestisce, perchè ognuno ha pari dignità. La programmazione di utilizzo degli impianti è una responsabilità politica, così come è compito dell’aministrazione controllarne il corretto utilizzo”. Insieme ad Arcudi, Rosetti ha chiedo un ulteriore approdonimento della questione e una relazione dettagliata degli uffici sulla manutenzione degli impianti.

I radicali. A chiedere chiarezza sulla vicenda Evangelisti anche il segretario dei Radicaliperugia.org Michele Guaitini. “Anche in base a quanto affermato da altre società dilettantistiche che usufruiscono del PalaEvangelisti nel corso dell’audizione in V Commissione di questa mattina – spiega il segretario – , emerge un difetto di esperienza del gestore Kronogest. E non è un caso, dal momento che questa società è stata costituita ad hoc nell’agosto 2015 per partecipare a questo bando e che ha iniziato la propria attività solamente il 1° febbraio 2016 con l’assegnazione della gestione da parte del Comune degli impianti oggetto del bando: Palasport Evangelisti, Palasport Pellini e stadio Santa Giuliana”. E ancora: “La legislazione nazionale, unitamente a quella regionale ed al regolamento comunale di Perugia, prevede non a caso una serie di requisiti e di criteri di valutazione affinché gli impianti a rilevanza economica siano affidati a società che abbiano una certa solidità ed esperienza nel settore ma non tutti sono stati presi in considerazione come ad esempio la “valutazione della qualificazione professionale ed esperienza nel settore della gestione di strutture sportive. […]”, che non risulta né come requisito di ammissione né come criterio di valutazione. Solleva perplessità anche il superamento da parte di Kronogest del requisito della capacità economica e finanziaria quando all’epoca del bando (novembre 2015) la società era stata costituita da soli tre mesi ed era ancora inattiva, così come la mancata attribuzione di un punteggio per la miglioria  proposta della curva retrattile che così Kronogest non è obbligata a costruire gravando il comune di una spesa aggiuntiva di 120 mila euro che poteva andare in carico al gestore“. Infine Guaitini conclude “Se aggiungiamo il fatto che il contratto tra Comune e gestore non è stato ancora firmato e che Kronogest stessa si è dichiarata disponibile ad un possibile passo indietro ed a rimettersi alle decisione dell’Amministrazione visto il clima anche di incertezza che si è venuto a creare, auspichiamo che il Comune di Perugia riprenda in mano la gestione diretta almeno del Palasport Evangelisti, attività che ha già svolto da agosto 2015 a gennaio 2016 con risultati positivi, senza che nessuno abbia mai avuto motivo di lamentela ed ottenendo anche dei risparmi di spesa. La riteniamo una soluzione che potrebbe essere conveniente per tutti i soggetti coinvolti”.

Ma a metà giornata arriva il colpo di scena e i toni tornano a scaldarsi.  Kronogest torna all’attacco e accusa Gino Sirci e il consigliere Bori “Ci troviamo nostro malgrado costretti – afferma la società in una nota – a replicare ancora una volta a informazioni inesatte e menzogne, quotidianamente riportate alla stampa locale, che ci lasciano letteralmente sconcertati”. Kronogest si dice “vittima da mesi di una condotta diffamatoria che ha contribuito a creare un clima non più sostenibile; a oggi soltanto un radicale cambio di atteggiamento da parte dei principali responsabili potrà permettere una corretta gestione e la conseguente assunzione di responsabilità. Questo stillicidio di attacchi ci costringe peraltro a valutare ogni possibile azione legale necessaria per tutelare l’immagine di Kronogest, nella sua proprietà e nella sua dirigenza”.  Minacce di querele indirizzate chiaramento a qualcuno: “quando Sirci dichiara che il bando sembrerebbe nullo in quanto viziato da scorrettezze, afferma nuovamente il falso, ponendoci nella condizione di dover agire legalmente al fine di tutelare la rispettabilità della società e di tutti gli interessi in gioco”.Vorremmo far capire all’opinione pubblica e agli esponenti della politica locale che oggi la Kronogest non è solo chiamata a gestire le strutture sportive di Perugia ma anche a smantellare un mal costume di cattiva condotta e utilizzo degli impianti stessi che è concausa del degrado in cui versano allo stato attuale. Il presidente Sirci – prosegue la nota – oggi ci contesta il fatto che siamo a chiedergli, anche per un giorno, di ottemperare alla legge sulla sicurezza fornendoci la documentazione di rito. La Sir, come tutte le società con attività analoghe, è tenuta ad assolvere quanto richiesto dalla normativa in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro (D.L.vo 81/08 e smi) e a redigere tutti i documenti richiesti in accordo con il Piano di Sicurezza redatto dalla Kronogest. Non possiamo permettere che si faccia spettacolo e sport senza tenere conto della sicurezza di tutti i partecipanti: per noi questo è un principio sacrosanto, etico prim’ancora che legale, sul quale non possiamo né vogliamo contrattare”.

Sui costi. In riferimento al fatto che la Kronogest abbia raddoppiato i costi di utilizzo, “ci troviamo a dover confutare l’ennesima falsità. Per l’utilizzo degli impianti i prezzi sono fissati dalla delibera del marzo 2016 del Comune di Perugia, delibera che ha mantenuto invariate le tariffe, che sono le stesso ormai da decenni. Ricordiamo che il prezziario del Comune di Perugia, per l’utilizzo degli impianti sportivi, è uno dei più bassi d’Italia. Per quanto concerne invece le tariffe per l’utilizzo degli spazi in esclusiva (spogliatoio, locale massaggi, magazzini, uffici) abbiamo preso a riferimento quello degli anni precedenti ad esclusione del prezzo applicato per spogliatoio; questo in quanto è il primo anno in cui lo spogliatoio viene concesso in esclusiva: abbiamo pertanto ritenuto di fissare un prezzo congruo nella misura di 400 euro/mese. Inoltre vorremmo ricordiamo che quest’anno, con la posa permanente del taraflex, con lo spostamento dell’unica squadra di basket utilizzatrice in altra struttura, la Sir beneficia di un risparmio di costi nell’ordine di 15 mila euro/anno. Il contratto che dovrebbe legare la gestione Kronogest con la Società Sir è stato inviato da tempo anche agli organi comunali e, ribadiamo, non esiste nessun elemento di difformità rispetto a quanto contemplato nel bando e nel prezziario imposto dal Comune di Perugia. Appare invece sempre più chiara la condotta del sig. Sirci decisamente ostile verso qualsiasi rispettoso accordo contrattuale. Chiediamo pertanto, e con urgenza, l’intervento del Comune“.

Concerto di Emma e tribuna San Marco.  Anche sul concerto di Emma, per la Kronogest “l’impossibiltà di disputare la Final Four al Pala Evangelisti era imputabile esclusivamente a un errore della Sir nella comunicazione delle date”. Infine, riguardo alla realizzazione della tribuna San Marco, la società afferma che “il presidente Sirci e il consigliere comunale Tommaso Bori affermano che ci stiamo sottraendo ad obblighi contrattuali dichiarati in sede di partecipazione al bando oggetto di gestione. Tutto ciò è falso in quanto non siamo obbligati all’investimento. Come sancito dal verbale di seduta riservata del Comune di Perugia n°4/2015 del 18 dicembre 2015, la nostra società, come d’altronde le altre partecipanti, ha ottenuto un punteggio pari a 0 (zero) in riferimento all’investimento, dovuto alla mancata indicazione delle tempistiche e modalità di realizzo. Consigliamo pertanto i signori Sirci e Bori di documentarsi accuratamente prima di dare in pasto alla stampa inesattezze e false accuse. Pertanto risulta assolutamente infondata la speculazione secondo la quale vorremmo gestire le strutture, anche a seguito di un nostro ipotetico ripensamento, in quanto il Comune avrebbe realizzato l’investimento al posto nostro. E notiamo ancora con stupore che le cifre date dal consigliere Bori siano assolutamente inesatte; lo stesso dichiara che la capienza attuale del Palasport Evangelisti è di 5.300 posti a sedere, mentre, in realtà, il Palazzetto non può contenere, come denunciato dal Certificato di Prevenzioni Incendi n° 1593 del 12 febbraio 2015, più di 3.800 posti per eventi sportivi e 4.200 per il pubblico spettacolo. Forse il sig. Bori ignora il fatto che la capienza di un Palasport non è data dai numeri di posti a sedere ma da una serie di infrastrutture in materia di sicurezza. Con rammarico notiamo una totale ignoranza della materia in chi cerca, non sappiamo per quale principio o motivo, di screditarci”. Palla al centro.

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