Vittima del raggiro una tifernate, la Polizia denuncia un 63enne domiciliato a Varese
Voleva acquistare una piscina ma si è rivelato…un buco nell’acqua! Continuano le truffe sul web, tra le cui vittime finiscono spesso anche molti tifernati.
Le indagini delle forze dell’ordine sono iniziate a seguito di una querela presentata proprio da una donna residente nel Comune di Città di Castello che, dopo aver notato un annuncio allettante relativo all’acquisto di una piscina, ha contattato il venditore tramite un numero di telefono indicato sul relativo sito.
Dopo un accordo tra i due, l’interessata ha poi effettuato il pagamento di 2000 euro tramite bonifico senza però ricevere il bene acquistato con il passare dei giorni. La donna ha così tentato di contattare il presunto fornitore che, come spesso accade in questi casi, ha fatto perdere le proprie tracce diventando irreperibile.
La tifernate è poi ritornata sul sito dell’annuncio, dove erano stati modificati pure gli estremi di pagamento. A quel punto, resasi conto della truffa, ha deciso di chiedere aiuto alla Polizia. Gli accertamenti condotti dagli investigatori sul conto corrente dell’uomo – aperto presso una filiale di Crotone – hanno permesso di appurare come l’indagato risultasse addiritura domiciliato a Cardano al Campo, in provincia di Varese.
A questo punti si sono mossi i poliziotti del Commissariato di Gallarate (Va) che, su delega del Pubblico Ministero, si sono portati presso l’abitazione del “venditore” – un 63enne – il quale, sottoposto a perquisizione, è stato trovato in possesso della carta di debito (poi sequestrata) sulla quale era stato accreditato il denaro della piscina. Alla fine l’uomo è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per il reato di truffa aggravata.