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Ospedale Spoleto, in Terza Commissione provinciale discusso Odg dei consiglieri territoriali

Redazione

Ospedale Spoleto, in Terza Commissione provinciale discusso Odg dei consiglieri territoriali

Mar, 06/08/2013 - 12:51

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Si è parlato dell’Ospedale di Spoleto nella terza Commissione Consiliare Permanente della Provincia di Perugia con un Odg presentato dai consiglieri provinciali spoletini, Laura Zampa (Pd), Massimiliano Capitani(Pd) e Giampiero Panfili (Pdl). Nel documento i presentatori si dicono preoccupati per le prospettive riguardanti il nosocomio e in particolare sottolineano “ l’esigenza di sostituzione del primariato di Chirurgia, che grazie alla esperienza conquistata sotto la guida del Dott. Luciano Casciola, si colloca tra le eccellenze regionali, soprattutto per la la paroscopia robotica.

Questi i punti su cui si chiede un intervento da parte della Giunta provinciale: “La sensibilizzare dei neo eletti parlamentari, sul tema dell’Ospedale di Spoleto e garantire una giusta concertazione prima di arrivare alla ristrutturazione dei servizi sanitari territoriali ed ospedalieri della ASL2; l’immediata copertura, tramite concorso, della direzione della Struttura Complessa di Chirurgia del San Matteo, con totale garanzia sull'utilizzo della tecnologia robotica; la vigilanza da parte della Giunta provinciale affinché il presidio ospedaliero di Spoleto resti a pieno titolo nella rete dell'Emergenza/Urgenza; la tutela, valorizzazione e ampliamento della struttura di RSA (Reparto a degenza prolungata) per anziani e dell’Hospice, modello da seguire in tutta la regione e da potenziare. In ultimo – concludono i consiglieri – chiediamo alla Regione Umbria di considerare il nosocomio di Spoleto quale presidio di riferimento per il ricovero e la cura dei detenuti delle Case di Reclusione Umbre”. A partecipare alla commissione sono stati Sandro Fratini Direttore Asl2, Daniele Benedetti sindaco di Spoleto e Rossana Santi del tribunale dei diritti del malato.“La riorganizzazione in Umbria – ha detto Frattini – ha portato alla creazione di due ASL nord e sud. I finanziamenti statali sono diminuiti quest’anno di 20 milioni di euro. Se ci saranno altri tagli mantenere la qualità dei servizi sarà molto difficile. Per quanto riguarda il primariato, in Regione sono depositate 160 richieste e nessuna ha avuto assegnazione. Già da settembre, a Spoleto, sperimenteremo la creazione di 20 posti letto dedicati alle lunghe degenze (RSA), che saranno all’interno della sezione per la degenza nomale. Quello che secondo me si deve fare è tenere il più possibile a casa i pazienti con l’aiuto dei medici di famiglia. In questa direzione stanno andando tutti i paesi europei per arrivare al contenimento dei costi della sanità”.

“E lontano da noi il pensiero – ha affermato Laura Zampa (Pd) – di fare una lotta di campanile. In realtà riteniamo che i buoni servizi di cui chiediamo il mantenimento siano, in sede di piano attuativi locale, una grande risorsa per tutto territorio umbro. Credo che in tempo di ristrutturazione e razionalizzazione è indispensabile fare scelte concrete, ma partecipate, che garantiscano servizi di alta qualità ai cittadino. Se l’Umbria è tra le prime come modello di sanità parte del merito è della struttura di chirurgia complessa di Spoleto”. “La politica – ha affermato Giampiero Panfili (Pdl) – dovrebbe fare la sua parte, servono interlocutori concreti e ancora oggi la Regione non ha risposto al nostro invito. Quello che chiediamo con forza è la nomina del primariato di Chirurgia perché senza questa nomina non si salva neanche il settore dell’emergenza-urgenza”.

“La politica sanitaria della nostra Regione – ha affermato Massimiliano Capitani (Pd) – ha dato già buoni risultati visto che l’Umbria guida il gruppo di regioni Benchmark di riferimento per la definizione di qualità dei servizi erogati e dei fabbisogni standard nel settore sanitario. I dati del dottor Fratini, sull’ospedale spoletino sono confortanti e mettono in luce servizi di qualità a favore del cittadino. Noi continueremo a monitorare la situazione e a chiedere il primariato, e quindi il mantenimento dell’emergenza-urgenza, tenendo in considerazione che negli anni a seguire, primari di molti servizi importanti andranno in pensione”. Piero Sorcini (Pdl) ha affermato: “Visti i tagli alla sanità solo le eccellenze sono costi sostenibili, inoltre vorrei sapere qual è l’incidenza delle spese relativa agli stranieri che usufruiscono del servizio pubblico”. Claudio Fallarino (Pd) ha ricordato che l’argomento trattato riguarda di più l’assise comunale che quella provinciale sottolineando che “l’impostazione corretta per il futuro è quella di capire quali sono i servizi necessari”. Enrico Bastioli (Socialisti Riformisti) ha auspicato che questo documento diventi un documento della III commissione e che serve, da parte dell’ente Provincia prendere una posizione in merito. “La Provincia non ha competenze sulle politiche sanitarie – ha detto in chiusura Maurizio Rocnconi (Udc) – comunque la chiave di volata sta nella ‘integrazione’ che evita campanilismi inutili nei servizi sanitari. Meglio percorrere qualche chilometro in più per fare un esame che farlo sotto casa ma con una qualità più bassa”.

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