Ospedale Perugia in campo per sconfiggere il batterio killer della sepsi - Tuttoggi.info

Ospedale Perugia in campo per sconfiggere il batterio killer della sepsi

Redazione

Ospedale Perugia in campo per sconfiggere il batterio killer della sepsi

Linee guida emanate dalla Regione Umbria
Sab, 13/10/2018 - 16:41

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Sono già state  approvate  dalla Giunta Regionale e comunicate  ai presidi ospedalieri le line guide per prevenire e sconfiggere la sepsi, una delle emergenze più gravi  nell’ambito delle malattie infettive. Il fenomeno è cosi reale, che  ogni 3-4 secondi nel mondo qualcuno muore di sepsi. E’ stato  anche accertato che oltre l’80% delle infezioni sono contratte fuori dall’ospedale, mentre  la parte restante  è  correlata all’assistenza ospedaliera.

Una delle cause che contribuisce all’aumento dei casi di sepsi è legato alla  diffusione di batteri multi-resistenti, cosiddetti batteri killer, per un uso  eccessivo degli antibiotici, non solo in campo umano, ma anche veterinario ed ambientale. “La rapidità della  diagnosi e  della   terapia  di queste infezioni hanno sottolineato gli esperti che hanno redatto le linee guida emanate dalla Regione Umbria  sono fondamentali per la sopravvivenza del paziente: per ogni ora di ritardo della terapia appropriata, nello shock settico, il rischio di morire aumenta del 7%. Ne consegue che la sepsi è un problema di sanità pubblica molto pressante, che viene affrontato con numerose iniziative e provvedimenti  a livello  mondiale, nazionale e regionale”.

In Umbria , oltre alle linee guida recentemente emanate per la diagnosi e  gestione della sepsi, viene effettuata  la sorveglianza delle resistenze agli antibiotici dei batteri che causano la sepsi, ed è stato approvato il piano regionale di riorganizzazione dei laboratori, che, tra gli obbiettivi  primari, prevede la diagnosi rapida delle patologie tempo-dipendenti, tra cui la sepsi. “La sepsidice la Prof.ssa Antonella  Mencacci, direttore della struttura complessa di Microbiologia dell’Azienda Ospedaliera di Perugia in una nota –  va affrontata  con  interventi a più livelli, integrati tra loro;  per la prevenzione abbiamo le linee guida per la gestione  dei cateteri venosi centrali, dei cateteri vescicali, la profilassi in chirurgia e il lavaggio delle mani; per  la  diagnosi  abbiamo il progetto “prelievo sicuro” (in cui le linee guida per i prelievi sono state aggiornate secondo le ultime evidenze scientifiche) e il laboratorio Centralizzato che dispone di un  termostato satellite per accettare le emocolture di notte. Per quanto riguarda la terapia  – sottolinea la Prof.ssa Mencaccii risultati delle analisi chimico-cliniche e microbiologiche sono a disposizione  dei  professionisti in tempo reale e  viene attuata  la sorveglianza dei batteri multi-resistenti, essenziale per  una terapia antibiotica rapida, appropriata ed efficace. Inoltre, il  laboratorio di Microbiologia è dotato delle più avanzate tecnologie per la diagnosi rapida di sepsi  come pochi  altri centri in Italia. “Siamo in grado”, dice  ancora la Prof.ssa Mencacci, di fare diagnosi in poche ore a partire da un prelievo di  sangue con tecniche molecolari , perché ci sdiamo dotati  di  tecnologie  all’avanguardia sia  per  identificare i microorganismi che per saggiare la loro sensibilità agli  antibiotici. Infatti, l’azienda Ospedaliera di Perugia è dotata di un avanzato sistema robotico con cui riusciamo  ad anticipare di 24-30 ore i risultati delle analisi batteriologiche”.

Uno studio perugino, appena  pubblicato sulla rivista “European Journal of Clinical Microbiology & Infectious Diseases”, ha evidenziato che la rapidità della diagnosi microbiologica e la conseguente rapida terapia mirata, diminuisce significativamente la mortalità dei pazienti con sepsi.

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