Sembra sempre più difficile la situazione in cui si trovano le Opere Pie, ente attivo nel settore agricolo e zootecnico del capoluogo umbro, un tempo intestatario delle enormi ricchezze derivate dagli ex Ipab (Istituti pubblici di assistenza e beneficenza), oggi con un conto in rosso di svariati milioni di euro (si ipotizza tra i cinque e i sei milioni), con una delle stalle principali e la stessa sede all'asta e i lavoratori sempre più vicini allo sciopero.
“Dal primo marzo hanno deciso unilateralmente di disdire un accordo con i lavoratori, che va in sostanza a colpire gli straordinari”, spiega a Tuttoggi.info Stefano Alunni, esponente sindacale della Flai Cgil. “Riteniamo questo un atto gravissimo”.
Ieri pomeriggio si è tenuta una riunione tra i circa venti lavoratori dell'Ente – al netto dei tantissimi stagionali che quest'anno non saranno richiamati – per decidere le misure da prendere per contrastare l'atteggiamento dell'azienda, che dopo numerosi ritardi negli stipendi, ha reso irrequieti i lavoratori con il taglio degli straordinari.
Biogas sempre più fantasma – Anche la tanto discussa “ancora di salvezza” dell'ente, ovvero un impianto per la produzione di energia da biogas, diventa sempre più un ipotesi fantasma. Il bando pubblicato dalle Opere Pie per la sua realizzazione, infatti, è stato ritirato per un problema tecnico che lo avrebbe reso troppo esposto ai ricorsi.
“In sede di autotutela, è stato annullato il bando di gara per la 'Realizzazione di un impianto per la produzione di biogas in regime di cogenerazione della potenza di 999 kw alimentato con matrici vegetali coltivate e reflui zootecnici da realizzare in località San Martino in Campo del Comune di Perugia'”, ha scritto lo stesso ente nei giorni scorsi sul suo sito, affermando che comunque al momento non era arrivata alcuna offerta.
L'urgenza del bando per la salvezza dell'ente sta nella scadenza del 31 dicembre 2012, data entro la quale dovranno essere già spesi gli investimenti stanziati per il progetto con sfondi del Piano di sviluppo rurale (Psr). La pubblicazione del bando, per il progetto che avrebbe dovuto essere avviato già a marzo, tarda però ancora in quanto l'azienda sta valutando di aspettare l'esito di un ricorso al Tar, presentato dalle associazioni ambientaliste di Santa Maria Rossa – dove l'impianto dovrebbe sorgere – e che verrà discusso il 31 marzo.
A far apparire il progetto Biogas sempre più un fantasma, o un modo dell'ente per temporeggiare, è la testimonianza di alcuni operai delle Opere Pie, secondo cui le continue alienazioni di terreni da parte dell'ente rendono ormai il terreno a disposizione del tutto insufficiente per la coltivazione delle biomasse necessarie al funzionamento dell'eventuale impianto.
Francesco de Augustinis