Omicidio Ilaria Sula, la migliore amica "Avrà 22 anni per sempre" - Tuttoggi.info

Omicidio Ilaria Sula, la migliore amica “Avrà 22 anni per sempre”

Redazione

Omicidio Ilaria Sula, la migliore amica “Avrà 22 anni per sempre”

Gio, 03/04/2025 - 21:20

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Ilaria Sula, 22 anni, studentessa di Terni trasferita a Roma nel quartiere di San Lorenzo per frequentare la facoltà di Scienze Statistiche, ha trovato la morte per mano dell’ex fidanzato (reo confesso) Mark Antony Samson, 23enne di origine filippina: alcune coltellate, poi lo scempio del corpo nascosto in una valigia e gettato in dirupo del Comune di Poli. La città di Roma si è unita allo choc e al dolore a quella di Terni che, nella serata di oggi, è scesa in piazza per ricordare Ilaria e le altre ‘sorelle’ uccise dagli uomini: in Italia accade una volta ogni 3 giorni. Numeri da brividi. Con i collettivi de “La casa delle donne” e “Terni Donne” molti cittadini hanno preso parte alla manifestazione di piazza della Repubblica, replicando quello che ieri è accaduto a Roma, con centinaia di studenti che hanno preso parte al ricordo di Ilaria Sula, agitando le chiavi, simbolo ‘patriarcale’ dell’uomo che ha la chiavi di casa e che si sente in diritto di esercitare potere e controllo nei confronti della donna. Anche a Terni il tintinnio delle chiavi ha scandito il canto di “Non una di meno” dei collettivi di donne: già sempre donne. Pochi uomini in piazza.

Ilaria e le altre sorelle morte

Un grido di dolore unanime, troppe volte alzate o strozzato in gola: le donne non hanno più voce se le istituzioni non intervengono con provvedimenti di prevenzione; quando è necessaria la repressione è ormai troppo tardi. Significa che un’altra donna non c’è più. Dall’inizio del 2025 sono state uccise 10 donne, 2 in Umbria: Ilaria Sula e Laura Papadia. Dietro questi numeri ci sono vite, donne con sogni, speranze, paure e una vita da vivere che invece viene spezzata da uomini violenti: “Questi uomini non sono violenti, ma sono figli sani del patriarcato” – scandiscono le donne in piazza – “Un sistema culturale secolare che ancora domina la società. Siamo in lotta per la nostra libertà e la nostra dignità e per un mondo dove una donna può vivere senza paura. Una donna su tre subisce almeno una violenza sessuale, siamo stanche perché non ne possiamo più. Siamo stanche perché la violenza sulle donne è un fenomeno strutturale e colpisce trasversalmente e non può essere trattato come un’emergenza”.

Beatrice, la migliore amica di Ilaria Sula “Avrai per sempre 22 anni”

“Non sono qui per rendervi tristi o perché mi piace parlare in pubblico – sono le parole di Beatrice, la migliore amica di Ilaria Sula – sono qui per urlare e testimoniare le atrocità alle quali noi, come donne, siamo esposte. Ilaria era la mia migliore amica da quando avevamo 14 anni, Ilaria si è trasferita a Roma per l’università e lì, nella capitale, si sentiva libera. Ilaria era intelligente, dolce e molto indipendente. Decise di non farsi sostenere economicamente dalla famiglia quando era a Roma, così ha iniziato a lavorare in un fast food, dove ha incontrato il mostro che le ha spezzato la vita un anno e mezzo dopo. Sono qui per dare un volto e un’anima al nome che leggiamo ogni giorno sui giornali. Ilaria avrà 22 anni per sempre per colpa di un uomo, ma anche di una società basata sul patriarcato”.

Violenza contro le donne “Nessuna deve essere lasciata sola”

Oltre a ricordare le vittime della violenza di genere, le donne hanno anche dato indicazioni su quali dovrebbero essere alcune strategie da mettere in capo per affrontare un fenomeno così complesso, perché è evidente che l’inasprimento delle pene per i colpevoli non sta funzionando come deterrente: “Le istituzioni dovrebbero proporre un’azione efficace a livello educativo e formativo – è la voce che viene dalla piazza – educazione sessuale, all’affettività e al consenso, educazione delle nuove generazioni, alla responsabilità sociali e non solo famigliari. Le istituzioni e la società devono sostenere nei loro percorsi di fuoriuscita dalla violenza e credendo alle donne, alle loro storie e alle denunce: nessuna deve essere lasciata sola”.

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