Un’oasi felina per i gatti in difficoltà: si avvera il sogno di Luigi Mario Maggiolini Pescari. Questa mattina ha avuto luogo la consegna simbolica delle chiavi al sindaco di Città di Castello a Mezzavia di Lerchi, dove il rifugio è stato realizzato grazie all’ingente donazione di un privato cittadino. Si tratta di una struttura fra le poche esistenti in Italia, la prima in Umbria.
Chi è il tifernate che ha permesso la costruzione dell’Oasi felina
Ma chi è il benefattore e quali sono le ragioni del suo gesto? Luigi Mario Maggiolini Pescari è un uomo di Città di Castello, molto conosciuto nella comunità locale, con una sua storia personale. Dopo un’infanzia e un’adolescenza molto dure, ha vissuto con la madre, ormai scomparsa. Dopo lavori saltuari Mario è andato in pensione a causa delle sue precarie condizioni di salute ed essendo un grandissimo amante degli animali, in seguito alla morte del suo cane, ha deciso di dare una casa a molti gatti, prendendosene cura amorevolmente con l’aiuto di alcuni amici.
Ma una mattina del 2014 durante una delle sue quotidiane passeggiate, Mario fu investito da un auto mentre attraversava sulle strisce pedonali. L’urto lo sbalzò addirittura per oltre 30 metri, e le lesioni riportate apparvero da subito gravissime, tanto da essere ricoverato d’urgenza al Policlinico di Perugia in pericolo di vita. Sottoposto a molteplici interventi dopo un ricovero lungo e dolorosissimo, Mario si è miracolosamente salvato ed è ritornato alla sua vita di sempre, ma “dopo l’incidente – spiega lui stesso – sono stato per tanto tempo costretto in casa, limitato nella mia libertà e solo grazie ai miei numerosi gatti sono riuscito a superare questo momento durissimo. Ho quindi giurato che quando tutto fosse finito avrei fatto qualcosa per questi animali e oggi il mio desiderio si è avverato. L’Oasi felina è per me un sogno che oggi diventa finalmente realtà e non posso che essere felice di aver creato questa struttura per gatti che altrimenti non potrebbero sopravvivere“, precisa al termine della breve ma sentita cerimonia.
Le parole del sindaco
“Siamo grati a Mario che ha compiuto un atto veramente encomiabile, segno del suo animo e della sua sensibilità verso gli animali, che ci permette di essere in Umbria il primo territorio ad avere un rifugio per gatti malati e più in generale ad essere in prima linea nel contrasto dei fenomeni deteriori, come l’abbandono, la violenza o l’uso di bocconi avvelenati, che sono purtroppo do stretta attualità anche oggi”- hanno dichiarato il sindaco e l’assessorato all’Ambiente.
Quanti gatti!
“Per la popolazione felina non esiste un censimento attendibile perché l’iscrizione all’anagrafe è volontaria. Per questo non si possono azzardare numeri anche se si ritiene che il numero dei gatti sia largamente superiore a quello dei cani” dicono dal Servizio di Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche dell’Azienda Usl Umbria 1 . “Il numero di animali ricoverati può variare da 20 gravemente ammalati a 50 se autonomi. Nel corso del 2020 sono stati inviati all’ospedale veterinario di Perugia 39 gatti ammalati, la maggior parte vittime di incidenti stradali. La struttura non è unica nel suo genere ma una delle poche esistenti in centro Italia, sicuramente unica nel nostro territorio. Nella banca dati ufficiale, il SIVA, non c’è nessuna oasi felina registrata ufficialmente in Umbria, per cui quando sarà autorizzata sarà la prima ufficiale in regione. La gestione sarà la stessa del canile comprensoriale e la struttura non ospiterà gatti sani che possono e debbono vivere in libertà, ma solo gatti malati che, come detto, non sopravviverebbero in ambiente libero”.
I numeri dell’Oasi felina
Alla simbolica consegna erano presenti anche l’avvocato Benedetta Bellini, che ha seguito Luigi Mario in questo progetto, e il progettista Italo Cesarotti: “Il complesso corrisponde alle disposizioni pervenute dalla ASL Umbria 1, in quanto legate alla destinazione del presidio (primo della Regione Umbria). Si estende su un’area di 360 mq (lunghezza 30 metri e larghezza 12) completamente recintata con idonea rete e pavimentata in calcestruzzo con finitura al quarzo idonea alla facilità di lavaggio. La pavimentazione ha diverse pendenze, tutte confluenti su ampie canalette di raccolta dei reflui che si raccolgono su idonea fossa ispezionabile e quindi canalizzate nella fognatura. All’interno è posizionata una struttura metallica prefabbricata costituita da 5 box, due dei quali destinati al ricovero di animali affetti da malattie infettive e un box per la quarantena (zona infetti), gli altri due box sono destinati al ricovero di gatti non infetti”.