La Procura di Spoleto ipotizza l'omicidio volontario per la morta di Maria Bella, trovata in una pozza di sangue a marzo
Quello che sembrava un tragico incidente potrebbe essere stato in realtà un femminicidio, un altro in Umbria dopo quello di Marielle a Pistrino per cui proprio ieri è stato arrestato il presunto assassino. La morte di Maria Bella, 71enne trovata senza vita dal compagno il 21 marzo scorso nella loro abitazione di San Biagio della Valle (Marsciano), infatti, sarebbe da ascrivere ad una persona al momento ignota. La Procura della Repubblica di Spoleto, guidata dal procuratore facente funzione Vincenzo Ferrigno, indaga per omicidio volontario. Un fascicolo contro ignoti, dopo che inizialmente era stato ipotizzato l’omicidio colposo solo come atto dovuto per poter effettuare l’autopsia.
La donna era stata trovata senza vita di sera dal compagno, rincasando. All’arrivo dei soccorritori e delle forze dell’ordine in casa c’erano varie tracce di sangue ed una ferita sulla nuca della 71enne esanime, provocata presumibilmente dalla pietra del caminetto. Subito si era ipotizzato un malore, in seguito al quale la donna potrebbe aver battuto la testa. Ma nell’abitazione – dove non c’erano segni di effrazione – erano stati sequestrati vari oggetti, tra cui mozziconi di sigaretta. Ed ora – stando a quanto riportato dal Tgr dell’Umbria, in un servizio di Massimo Solani – c’è stata la svolta: l’imputazione è infatti cambiata in omicidio volontario. Al momento, però, il fascicolo per quello che sarebbe l’ennesimo femminicidio in Italia sarebbe contro ignoti. Non ci sarebbero dubbi, invece, sull’estraneità del compagno sulla morte di Maria Bella.