Servirebbe almeno un’altra unità di personale per garantire il mantenimento dell’Ufficio del Giudice di Pace a Norcia e lo stesso Comune avrebbe bisogno di alcune figure professionali, soprattutto presso l’area finanziaria che ancora oggi, dopo l’improvvisa scomparsa del suo responsabile Daniele Bucchi, fa capo allo stesso sindaco Nicola Alemanno. A rappresentare questa situazione di oggettiva difficoltà è stato proprio il primo cittadino nursino durante la seduta del Consiglio Comunale del 24 luglio u.s.. “Abbiamo tentato di trovare una soluzione per l’Ufficio del Giudice di Pace appellandoci a tutti i Comuni della Valnerina (che si servono del servizio) – ha detto Alemanno in Consiglio – ma le nostre richieste non hanno trovato accoglimento in ragione della carenza, in questi piccoli Comuni, di personale qualificato per svolgere il servizio di Cancelleria”. Per tale motivo, con apposita nota del 23 gennaio u.s., il sindaco rivolse la stessa richiesta al Commissario Liquidatore della Comunità Montana Valnerina (CMV) Paolo Silveri.
“A quella nostra richiesta di collaborazione istituzionale, formulata sulla scorta della convezione per il servizio informatico (che sta dando ottimi risultati) – ha riferito Alemanno in Consiglio – lo stesso Commissario rispondeva il 27 febbraio chiedendo di specificare meglio le funzioni cui il personale avrebbe dovuto essere delegato. Il 1 marzo, sempre per iscritto, riformulammo e integrammo pertanto quell’istanza, che fino ad oggi è stata riscontrata solo informalmente, con un diniego da parte del personale dell’Ente Montano”. “Oggi – afferma il sindaco – stiamo correndo il rischio serio, reale e concreto, di perdere il servizio offerto dal Giudice di Pace. Il rifiuto dei dipendenti della CMV di accettare l’opportunità offerta dal Comune di Norcia per l’avvio di percorsi di riconversione dei loro profili professionali credo non possa non essere considerato grave. Stiamo parlando – stigmatizza – di oltre 70 unità amministrative, tra le quali risorse a nostro avviso assolutamente valide ed efficienti, che dovranno essere ricollocate; persone con un posto stabile, uno stipendio mensile, la tredicesima, la quattordicesima, ferie e malattie pagate. In questo particolare momento storico, in cui moltissime altre persone non si trovano nella loro stessa fortunata condizione, sarebbe stato importante, per l’intera comunità, ricevere un segnale di disponibilità”.
“L’esigenza di denunciare tutto questo a mezzo stampa e di ribadire quanto dichiarato in sede di Consiglio – prosegue Alemanno – è data anche dal fatto che all’indomani dello stesso Consiglio Comunale, con una tempestività da far invidia a qualsiasi procedura amministrativa, il Commissario della Comunità Montana ha richiesto con una nota scritta la registrazione integrale dei lavori dell’assise, diffidando il sindaco in ordine a quanto disposto dall’art. 328 del Codice Penale”.
“E’ ora di farla finita con la demagogia”, incalza. “Il Paese non può più sopportare che quanti oggi vivono in una condizione privilegiata continuano a trincerarsi dietro ai dettati dei contratti nazionali del lavoro, non rendendosi minimamente conto della difficoltà in cui versano la Pubblica Amministrazione e i tanti che non hanno di che vivere e non riescono ad arrivare a fine mese. Fortunatamente, la Pubblica Amministrazione in generale, e la nostra in particolare, può contare sulla presenza e sulla collaborazione di numerosi dipendenti che, nonostante tutto e senza remore, quotidianamente contribuiscono a garantire alla collettività l’erogazione dei servizi”.