L'uomo pedinava la donna, la insultava e le controllava le chat del telefono, dopo le percosse arrivano denuncia e divieto di avvicinamento | La vittima era stata costretta a modificare anche le sua abitudini di vita
Continua in maniera alquanto preoccupante, in Altotevere, il triste fenomeno degli atti persecutori e violenze in generale nei confronti delle donne. Si tratta infatti del quarto episodio in appena due mesi (3 a Città di Castello e uno a San Giustino).
Stavolta il giudice ha preso provvedimenti nei confronti di un 53enne tifernate, geloso della ex e della sua nuova vita tanto da arrivare a tormentarla per 6 lunghi mesi.
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L’ennesimo episodio è avvenuto lo scorso 25 settembre quando l’uomo, dopo aver riportato a casa il figlio, è entrato con forza all’interno dell’abitazione della donna, impossessandosi del suo telefono e controllandole tutte le chat. In preda alla gelosia, incurante della presenza del bambino, ha poi insultato e percosso la ex provocandole delle lesioni.
La donna, a quel punto, si è decisa a chiamare il 113 e denunciare l’uomo. Le indagini delle forze dell’ordine, partite su delega della Procura, hanno in seguito permesso di accertare come il 53enne non accettasse la nuova relazione della ex, cominciando già da marzo scorso a seguirla, monitorarne i movimenti e insultarla.
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Questi comportamenti avevano ingenerato nella donna un grave stato di ansia e paura, che l’avevano indotta addirittura a modificare le proprie abitudini di vita, costringendola anche a trasferirsi per un breve periodo nell’abitazione di un’amica e a cambiare palestra.
Al termine delle indagini è arrivata la denuncia per atti persecutori e lesioni personali dal Commissariato tifernati, con una richiesta di applicazione di una misura cautelare a suo carico. Il giudice ha quindi emesso nei confronti del 53enne il divieto di avvicinamento alla donna e ai suoi congiunti, nonché all’abitazione, al posto di lavoro e agli altri luoghi abitualmente frequentati dalla stessa. All’uomo è stato anche imposto di non comunicare con l’ex e di mantenere una distanza da quest’ultima di oltre 500 metri.