Il percorso della variante della E45 a Collestrada, con le rampe di raccordo e le aree cantiere
Eccolo il progetto definitivo del cosiddetto Nodino, il primo tratto della variante all’intersezione tra la SS75 e la E45 a Collestrada, fino a Madonna del Piano. Primo stralcio di un progetto, di cui si parla da decenni, che dovrebbe portare alla realizzazione di un collegamento tra Corciano e Collestrada alternativo all’attuale tratto perugino del Raccordo Perugia – Bettolle.
Il progetto
Un progetto che sostanzialmente ricalca lo schema già noto, con la previsione di rampe di raccordo tra attuale percorso della E45 e variante tra l’ansa degli Ornari e il centro commerciale, verso nord ovest, ed a nord del borgo di Collestrada (mentre quella a sud dovrebbe essere utilizzata come area di cantiere), lungo il nuovo tracciato che transita nei pressi del cimitero.
I terreni interessati dagli espropri – secondo l’elenco pubblicato dall’Anas – sono quelli lungo gli attuali tracciati della E45 e della SS75 e della ferrovia, un tratto al di sotto dell’ansa degli Ornari, l’area tra l’attuale svincolo e il centro commerciale, quella a ridosso della scuola e ovviamente quella del tratto interessato dal nuovo tracciato, verso sud-ovest, nei pressi del canile e del cimitero.
Nodino, venerdì l’assemblea pubblica
per la discussione del progetto definitivo
Gli espropri
Progettazione di cui, dopo le insistenti richieste, è entrato in possesso anche il coordinamento “Sciogliamo il Nodo di Perugia”, che raccoglie i comitati e le associazioni contrarie alla bretella. E che si è riunito l’altra sera insieme ai proprietari dei terreni (oltre cento famiglie e imprese) destinatari da parte di Anas dell’avviso dell’avvio delle procedure di esproprio.
Ora, di fronte alla progettazione definitiva acquisita, il coordinamento annuncia una prossima assemblea pubblica per condividerla.
Due le aree di cantiere previste, una a nord, ad est della E45; l’altra a sud, tra il borgo di Collestrada ed il campo sportivo.
Contrari e favorevoli
I proprietari soggetti ad esproprio (e con loro numerose associazioni) parlano di un progetto dal forte impatto ambientale, costoso e che comunque non risolverà i problemi del traffico. Ritenendo anche che il cantiere rischia di durare anni (a causa dei possibili intoppi burocratico-legali), sottolineando anche come l’intera realizzazione del Nodo non sia finanziata.
Coloro che invece sono favorevoli a quest’opera (il comitato “Chi salverà Ponte San Giovanni?”, ma anche la gran parte delle forze economiche) chiedono invece che non si perda più tempo per un’opera attesa da decenni. Ritenendo che possa contribuire ad alleggerire il transito, soprattutto dei mezzi pesanti in direzione Roma – Ravenna. Soprattutto realizzando l’intera variante, da Collestrada sino a Corciano.
L’incontro con il ministro Salvini
E della possibilità di finanziare anche il secondo stralcio della variante hanno parlato la governatrice Tesei e l’assessore Melasecche al ministro Salvini, nell’incontro che, con i vari tecnici, si è tenuto al Ministero delle Infrastrutture giovedì.