Salta la proposta di prendere le impronte digitali ai dipendenti di Regione, Ospedali, Asl e aziende partecipate per impedire l’assenteismo ed il centrodestra, che con Marzo Squarta l’aveva presentata, attacca il Pd.
L’atto di indirizzo ha ricevuto 7 sì (FdI, Lega, FI, misto ‘Fiorini per l’Umbria’, misto ‘Umbria next’) e 11 astensioni (Pd, Ser, misto Mdp, misto Rp Ic).
Illustrando la mozione in Aula, Squarta aveva spiegato la richiesta che “Regione Umbria, Asl, Aziende ospedaliere e società partecipate introducano un sistema di lettura di dati biometrici mediante parziale identificazione dell’impronta digitale per la rilevazione delle presenze dei dipendenti in servizio, sulla scorta del modello già utilizzato presso l’Azienda ospedaliero-Universitaria ‘San Giovanni di Dio’ e ‘Ruggì d’Aragona’ di Salerno. Purtroppo l’Umbria – ha argomentato – non è immune da episodi analoghi a quelli verificatisi in altre Regioni. L’installazione di un sistema di lettura di dati biometrici mediante parziale identificazione dell’impronta digitale per la rilevazione presenze dei dipendenti pubblici garantirebbe la sicurezza degli accessi e la prevenzione dall’uso fraudolento dei tesserini magnetici e – contrasterebbe il fenomeno dell’assenteismo consentendo di riscontrare con certezza la prestazione lavorativa del dipendente ed evitando che il dipendente infedele vada a marcare al posto di un insieme di colleghi collusi, in realtà assenti sul lavoro“.
Un meccanismo, quello proposto, per il quale c’era stato anche il via libera Su questo sistema l’Autorità per la privacy, dato che non memorizza in alcun modo il dato biometrico presente sul badge e letto solo al momento della timbratura: il dipendente dovrebbe apporre sia il badge che il dito sul marcatempo che confronta le informazioni lette trasmettendo al sistema centrale le sole informazioni di timbratura (matricola, data e ora, causale). Il sistema inoltre assicura la “volatilità del dato” (non c’è memorizzazione del dato bìometrico in alcun database, né sotto forma di codifica numerica né tanto meno, sotto forma di immagine).
“Mi asterrò su questo atto perché le risorse umane sono strumenti preziosi della Pubblica amministrazione e bisognerebbe lavorare per introdurre elementi di valorizzazione e fiducia reciproca” la dichiarazione di voto di Ricci. “Si tende a generalizzare un giudizio negativo verso la Pubblica amministrazione, come già avvenuto con al delegittimazione della politica. Dovremmo piuttosto tendere a rendere più efficiente la Pa, privilegiando la formazione e il merito invece di installare sistemo di vigilanza e controllo” le parole di Rometti.
Ma per centrodestra e cinquestelle, rendere la vita difficile ai “furbetti” del cartellino non significa non poter valorizzare i dipendenti pubblici. Determinante l’astensione del Pd per evitare la raccolta delle impronte digitali ai dipendenti pubblici. Ed è verso i dem che Squarta punta l’indice.