Per quale strano motivo lo spazzaneve dovrebbe lasciare la neve al centro di una strada aperta e senza alcuna tipo di cartello sulla chiusura temporanea?
Diventa un caso molto curioso quello accaduto ieri, 12 dicembre, nel comprensorio dei Sibillini, sulla via di accesso a Forca Canapine in prossimità del bivio che porta al Pian Grande e a Castelluccio di Norcia.
Dopo la copiosa nevicata delle ultime 24-48 ore, lo spazzaneve in servizio sul territorio, come sempre pronto a liberare le vie principali di comunicazione, ha però questa volta, inspiegabilmente, creata una vera e propria barriera di neve all’altezza della strada che conduce a Forca Canapine, impedendo di fatto qualsiasi possibilità di transito con autoveicoli.
La vicenda, corredata da alcune foto inequivocabili, è raccontata dalla Guida Ambientale Escursionistica, Emanuele Persiani che ovviamente si domanda per quale strano motivo lo spazzaneve abbia impedito l’accesso al comprensorio di Forca.
La storia recente della strada per Forca
“La storia di questa località– racconta Persiani- soprattutto dopo il sisma, è un altalenarsi di situazioni che assume, a guardarlo dall’esterno, una connotazione comica.
Prima di tutto la strada è rimasta chiusa dopo sisma per svariati anni, era un luogo turistico molto rinomato, ma ad oggi è un paese fantasma (giusto qualche casa è ancora agibile).
Dopo che è stata riaperta la strada da Norcia (dicembre 2019) il paese è rimasto comunque parzialmente isolato, in quanto la strada che poi dovrebbe ricongiungersi alla statale Salaria ad oggi, dopo oltre 5 anni dal sisma, è ancora chiusa.
O Castelluccio o morte!
La cosa assume toni comici nel momento in cui Emanuele Persiani racconta come tutti coloro che volevano andare a Forca nella giornata di domenica 12 dicembre. sono stati costretti invece o a tornare indietro o ad andare verso Castelluccio.
“Non so per quale strano motivo uno spazzaneve dovrebbe decidere di lasciare la neve al centro di una strada aperta e senza alcuna tipo di cartello che comunica la chiusura temporanea o definitiva della stessa, sta di fatto che tale comportamento ha costretto le decine di automobili che avrebbero voluto fare una ciaspolata in zona Pantani di Accumuli, o che avrebbero voluto raggiungere il Rifugio Colle le Cese sul percorso del Grande Anello dei Monti Sibillini (è di nuovo aperto ed è raggiungibile in automobile solo attraverso Forca Canapine) a rinunciare ad andare verso il paese.
Non oso immaginare cosa potrebbe accadere in caso di emergenza (esempio un’escursionista con un malore), come potrebbe passare l’ambulanza?“
Senza il mucchio di neve la strada, con gomme termiche o con catene, sarebbe stata percorribile dalle automobili.
Ovviamente, impedire l’accesso ad un comprensorio ha significato ingolfare il Pian Grande e il Castelluccio dove i parcheggi non ci sono, ne per la fioritura e ne per la neve invernale.
“Chi dorme al rifugio escursionistico provvisorio di Colle Le Cese delocalizzato ma sempre sul Grande Anello dei Monti Sibillini si è potenzialmente trovato isolato. Chi voleva fare una passeggiata in mezzo alla natura ha dovuto optare per fare una passeggiata sulla provinciale.
Chi voleva parcheggiare a Forca Canapine per andare a Castelluccio a piedi (sapete i parcheggi mancano a Castelluccio e non è un problema esclusivo della fioritua) si è trovato costretto a tornare a casa o a parcheggiare lungo la strada, con potenziale rischio multa o comunque rischiando di causare un incidente.“
Nella speranza che la strada, nel frattempo, sia stata riaperta.