“E’ mancato il grande maestro Arnaldo Pomodoro, e per noi, in Umbria, è un momento di tristezza”: così il vicepresidente della Regione Umbria con delega alla Cultura, Tommaso Bori commenta la morte dello scultore che ha lasciato segni indelebili in varie cittadine umbre, esprimendo il cordoglio di Palazzo Donini.
“Pomodoro – afferma Bori – non era solo l’artista delle Sfere monumentali che hanno trovato spazio in contesti diversi, da Roma al Vaticano, da Los Angeles a Dublino, nonchè famose in tutto il mondo per la loro bellezza e la loro complessità”. “Qui in Umbria abbiamo la fortuna di avere alcune delle sue opere più significative, che raccontano bene il suo legame con la nostra terra. Con la Lancia di luce Pomodoro ha lasciato a Terni una traccia importante del suo genio. L’obelisco nel cuore della città infatti, ne racconta le sue radici urbanistiche e sociali, l’anima produttiva rivolta al futuro. Un’opera che dialoga con la città e che è diventata un vero punto di riferimento. Un simbolo”.
E non solo sculture: “Pomodoro – prosegue il vicepresidente – era un artista che sapeva giocare con gli spazi, creando opere che entravano a far parte del paesaggio e dell’architettura in modo incredibile. La sua visione così, si è estesa all’architettura, come dimostra in modo lampante la Cantina Carapace di Bevagna che non è una semplice cantina, ma una vera e propria scultura abitabile, un capolavoro che è stato riconosciuto tra le 25 cantine più belle e iconiche del mondo, inserendosi nella classifica “World’s Best Vineyards 2024” come “Highest New Entry” al venticinquesimo posto”.
“Il maestro Pomodoro – conclude – ha saputo interpretare e arricchire l’anima dell’Umbria, lasciando segni che continueranno a ispirare chi verrà dopo. Le sue opere, dalle sculture imponenti agli interventi architettonici, sono un patrimonio prezioso che la nostra regione avrà il compito di custodire e valorizzare. Ci impegniamo a onorarlo anche attraverso la promozione dell’arte nello spazio pubblico, proprio come ci ha insegnato a fare. La sua visione, la sua ricerca della bellezza e la sua capacità di innovare hanno segnato un’epoca e anche tracciato la strada per quello che verrà”.
Arnaldo Pomodoro, cordoglio bipartisan a Terni
La morte di Arnaldo Pomodoro viene salutata con una nota di cordoglio bipartisan a Terni. “La città ricorda l’artista che ha voluto raccontare con la sua opera Lancia di luce, nota a tutti come l’Obelisco di Corso del Popolo, la storia e l’evoluzione di Terni nel suo legame con l’acciaio – dichiara il vicesindaco Riccardo Corridore – Terni può vantare una scultura tra le più suggestive, con il suo richiamo alla luce, che è ormai diventata simbolo della città stessa e monumento identitario. Un esempio di arte immersa nel contesto e in un quotidiano, che la rende visibile e viva. Grazie anche a questa opera siamo inseriti in un circuito dell’arte contemporanea che non si ferma alla sola Europa. L’Amministrazione Comunale sta lavorando a un programma di manifestazioni culturali e artistiche per festeggiare in maniera adeguata i 30 anni dell’installazione dell’opera ternana, avvenuta il 3 dicembre del 1995”.
“Arnaldo Pomodoro – dichiara la capogruppo di FDI Elena Proietti Trotti – è un’artista internazionale che ha lasciato il suo segno indelebile su Terni con un’opera, il cosiddetto Obelisco che è un unicum nel panorama internazionale. Un’opera imponente, realizzata tutta in acciaio, che è ormai uno dei simboli più belli e attrattivi di Terni. La Lancia di Luce rappresenta anche una grande stagione per la città, quella delle amministrazioni Ciaurro che hanno rappresentato un rinascimento politico, culturale e appunto artistico. Un periodo di grande fattività del quale Lancia di Luce ne è l’emblema anche della capacità delle maestranze locali dell’epoca di collaborare con un grande artista per la realizzazione della grande opera”.
Morte Pomodoro, il cordoglio del Comune di Spoleto
“Abbiamo accolto con grande tristezza la notizia della scomparsa di Arnaldo Pomodoro. La maestria, l’arte, il talento di questo straordinario artista, la visionarietà e la magnificenza delle sue opere, resteranno quale segno tangibile della sua genialità” così il sindaco di Spoleto, Andrea Sisti, esprime il cordoglio della città per la morte dell’artista.
“Spoleto, dal 1962 a oggi, ossia dalla mostra ideata e curata da Giovanni Carandente “Sculture nella città” in occasione del 5° Festival dei Due Mondi, ha il privilegio di poter godere di questo straordinario patrimonio intellettuale attraverso l’opera “Colonna del Viaggiatore”, che Pomodoro donò alla città e che è tutt’ora nella sua collocazione originaria sulla via Flaminia, tra largo Melvin Jones e viale Trento e Trieste. Custodiremo il ricordo di quest’uomo immenso, della sua arte, come parte della storia artistica e culturale della nostra città. Come un dono di cui saremo per sempre grati”.
Il Festival dei Due Mondi saluta Arnaldo Pomodoro
Anche il Festival dei Due Mondi di Spoleto ricorda Arnaldo Pomodoro, venuto a mancare nella giornata di ieri all’età di 99 anni. “La Colonna del viaggiatore di Pomodoro – viene ricordato – era tra le opere esposte nel 1962 a Spoleto per Sculture nella città, mostra ideata da Giovanni Carandente per il Festival dei Due Mondi di quell’anno e primo evento europeo a coniugare arte contemporanea, spazio urbano e patrimonio storico artistico. Opera tra le più significative del percorso artistico di Pomodoro, gli valse, nel 1967, uno dei sei Premi Internazionali di Scultura del Carnegie Institute di Pittsburgh.
«La colonna – diceva l’artista – non corrisponde unicamente a una forma geometrica elementare, il cilindro, ma costituisce anche un motivo ricco di memorie. La Colonna del viaggiatore, in particolare, indica il desiderio di scoprire lo spazio e rimanda al variegato tema del viaggio, che è anche conversazione, è presente, passato, memoria e fantasia, è movimento». La Colonna del viaggiatore a Spoleto si trova ancora nella sua collocazione originaria, sulla via Flaminia: insieme alle altre opere rimaste alla città dopo la mostra del 1962, ci restituisce la memoria di una delle voci più autorevoli e visionarie del nostro tempo”.