L’incertezza sul futuro dei lavoratori di Cenmat e Italia Logistica preoccupa il sindaco di Mismetti, a cui si aggiunge la posizione del consigliere regionale PD, Luca Barberini. Il primo si concentra sui dipendenti Cenmat affermando “Poste Italiane facciano chiarezza sul futuro del Cenmat di Scanzano, adottando un atteggiamento maggiormente responsabile verso le comunità locali”.
Così il sindaco di Foligno, Nando Mismetti, dopo la decisione di Poste Italiane di trasferire altrove i propri dipendenti impiegati nella struttura, senza dare alcuna certezza sul mantenimento dell’impianto.
“Da mesi – sottolinea Mismetti – stiamo cercando di avere un confronto diretto con i vertici dell’azienda per conoscere le reali intenzioni della stessa riguardo al centro di Scanzano, ma finora non c’è stata alcuna disponibilità a programmare un incontro con le istituzioni locali. Mentre il personale di Poste Italiane è stato ricollocato in altri uffici, abbiamo appreso in queste ore, da fonti sindacali, che non è stato rinnovato il contratto d’affitto con Italia Logistica, a causa della volontà delle Poste di chiudere definitivamente il Cenmat: se tale ipotesi venisse confermata, verrebbe messo a rischio il futuro di decine di lavoratori legati a questa società e procurato un danno gravissimo all’economia del territorio. Mi auguro che Poste Italiane abbiano il buon senso di confrontarsi con le istituzioni locali prima di assumere simili decisioni e di non vanificare gli importanti investimenti pubblici e privati fatti, negli anni, in questa struttura”.
In merito alla delicata situazione interviene anche Barberini “la chiusura del Cenmat di Scanzano, con il possibile abbandono dell’intero sito produttivo, procura un gravissimo danno economico e sociale al territorio folignate: occorre dare risposte adeguate al disagio dei lavoratori colpiti da questa scelta drammatica e aprire un confronto serio sul progressivo abbandono dell’Umbria da parte delle grandi aziende nazionali, attivando un apposito tavolo regionale. “Il mio primo pensiero – prosegue Barberini – va ai numerosi lavoratori legati a Italia Logistica, società che ha operato per anni in questo centro per conto di Poste Italiane, che ora rischiano di ritrovarsi senza alcuna occupazione, se il contratto di affitto con le Poste non venisse rinnovato. Mentre i dipendenti interni sono stati ricollocati altrove, non c’è stata, infatti, alcuna rassicurazione sul futuro del personale esterno, il cui destino appare legato al mantenimento del Cemant. La decisione di Poste Italiane è inspiegabile, soprattutto dopo le rassicurazioni espresse di recente sul futuro dell’impianto, anche a seguito della richiesta di chiarimenti da parte delle istituzioni locali e della stessa interrogazione da me presentata alla Giunta regionale. Il Cenmat di Scanzano – prosegue il consigliere regionale del Pd – è stato realizzato con rilevanti finanziamenti pubblici e ha le caratteristiche necessarie per continuare a svolgere un ruolo strategico sul territorio. Chiuderlo definitivamente significa vanificare tutti gli investimenti fatti finora e procurare un danno irreversibile allo sviluppo economico e sociale di un’area già duramente colpita dagli effetti della crisi”.