Nella giornata di ieri era arrivata una dura nota di Enrico Melasecche contro l’amministrazione comunale e il sindaco di Terni, Leopoldo di Girolamo. Senza troppi giri di parole, il capogruppo UdC, sostiene che a Terni vige un sistema di stampo mafioso simile a quello scoperchiato dai Ros nell’ambito dell’inchiesta “Mafia Capitale”. Leggiamo cosa scrive Melasecche: “Si intrecciano direttamente con l’impero Buzzi, si rende conto immediatamente di come funzionano gli appalti a Terni, le alleanze delle partecipate, a cominciare dall’ASM, il meccanismo con cui il consiglio comunale viene sistematicamente tenuto all’oscuro dal sistema politico/affaristico che fa capo alle cooperative strette nel cerchio magico che decide e di cui Di Girolamo è il garante ed il beneficiario elettorale.
Chi può avere dubbi in proposito? Oltre un anno fa rilevai pubblicamente come era incredibile che il dirigente ASM, con funzioni delicatissime di controller, ma non solo, inserito da Raffaelli a revisore dei conti ASM e poi (percorso veramente singolare!) a potentissimo dipendente, potesse svolgere una sorta di libera professione fra cui quella di consulente della Cosp Tecno Service, fornitore di servizi all’ASM, concorrente dell’ASM, ed oggi, ma dubbi non avevamo sullo sviluppo che ne sarebbe derivato, socio dell’ASM nella gara per la gestione dei rifiuti in Provincia per i prossimi lustri con un appalto di 115.00.000 di €.
Il sistema è giunto a livelli di patologia con collusioni evidentissime che tutti i principali quotidiani nazionali quotidiani e le maggiori emittenti stanno evidenziando in modo indiscutibile con intercettazioni telefoniche ed informatiche, solo qui a Terni tutto viene incredibilmente coperto in un porto delle nebbie che tutte le persone di buona volontà hanno il dovere morale di far emergere. La collusione fra istituzioni, partecipate, interessi precisi che non sono quelli generali è evidentissima. Nei prossimi giorni ci saranno iniziative eclatanti per obbligare i ciechi a vedere ed i sordi a sentire affinchè le coscienze libere, di sinistra, di centro e di destra poco importa, possano finalmente dire basta chiedendo alla Prefettura di prendere le decisioni che le competono, perché tutto questo è noto da tempo, ma anche e soprattutto alla Magistratura di fare il proprio dovere come quella di Roma, di Venezia e di Milano.
Per troppi anni si è taciuto, si è fatto finta di non capire e di non vedere ed il sistema di illegalità è diventato una piovra che ormai ha tentacoli in ogni ganglio del sistema economico locale. In queste condizioni, lo abbiamo detto e scritto per anni, Terni non ha scampo perché a nessun imprenditore indipendente può venire l’idea di venire qui ad investire e creare posti di lavoro. Basta osservare il deserto che ci circonda.
Tutto ed il contrario di tutto è consentito solo e soltanto a chi fa parte di questo “Regime della Conca”, nulla è possibile per gli altri. Buzzi, ma non solo, politici di tutti i partiti, hanno condiviso ed utilizzato quel sistema agendo senza scrupoli e senza remore. Terni, mutatis mutandis, non è molto dissimile. Lo stesso costruttore romano che ha acquistato il Tulipano è coinvolto pesantemente nelle vicende romane e rileviamo fatti precisi che indicano i contatti avuto con Palazzo Spada per avere il placet prima di procedere all’acquisto dal tribunale.
Chiediamo che la IV Commissione Vigilanza e Controllo, alla cui Presidenza abbiamo non a caso voluto un consigliere del Movimento 5 Stelle, si occupi immediatamente delle moltissime situazioni di illegittimità e porti alla luce le relative responsabilità, fornendo alla stessa da parte del presidente del Consiglio, come prevede il regolamento comunale mai fin qui osservato, un minimo di professionalità che consentano di approfondire temi di diritto societario, di politiche ambientali, ecc. in modo da capire far capire ai cittadini gli intrecci e le situazioni di opacità che condizionano ed inquinano la vita socio-economicamente politica della città.
Chiediamo al Sindaco che risponda direttamente in un consiglio comunale straordinario delle vicende legate alle responsabilità dirette ed indirette che come primo cittadino gli competono perché in democrazia tutti i cittadini debbono essere messi nelle condizioni di valutare e giudicare”.
Inevitabile la dura replica del sindaco: “Ora basta! In tutti questi anni – dichiara il sindaco Leopoldo Di Girolamo – malgrado le affermazioni non veritiere che in più occasioni sono state rivolte verso l’azione politica ed amministrativa del Comune di Terni, ho sempre evitato di ricorrere alla magistratura a tutela della mia onorabilità, di quella delle persone che collaborano con me e di chi, in consiglio comunale discute e decide in piena trasparenza e responsabilità sugli atti che interessano la nostra comunità. Ma ora il consigliere Melasecche ha passato il segno e per questo ho dato mandato ad uno studio legale di procedere nei suoi confronti con denuncia alla magistratura. Le sue affermazioni su un presunto sistema politico affaristico, collegato a quello che sta venendo alla luce nella inchiesta Mafia Capitale che sarebbe stato messo in piedi nella nostra realtà che vedrebbe in campo società partecipate del Comune e cooperative ternane di livello nazionale con una presunta inerzia degli organi dello Stato a partire dalla Prefettura e dalla Magistratura, sono offensive e calunniose. L‘azione politica da me condotta è stata sempre ispirata al massimo rigore e trasparenza, come provato dalla rinuncia a qualsiasi emolumento nell’espletare le mie numerose funzioni pubbliche, ai benefit (dai giornali alle trasferte che pago di persona), alle consulenze o incarichi ad personam. Per quanto riguarda le partecipate abbiamo messo in atto un regolamento per le nomine ed abbiamo lavorato al loro efficientamento e valorizzazione, come testimoniato anche dalle risultanze del commissario Cottarelli. Per quanto riguarda gli atti amministrativi abbiamo costituito, come prevede la Legge, il Nucleo Anticorruzione, ma per garantire il maggior controllo possibile, abbiamo elevato dal 10 al 20% la quota di atti da verificare. Abbiamo affidato i servizi secondo gare europee, evitando il meccanismo del massimo ribasso, che favorisce l’ingresso di imprese con capitale di dubbia provenienza e, come nel caso della gara per l’affidamento della raccolta e trasporto dei rifiuti, l’abbiamo fatto con la piena partecipazione e consenso di tutti i sindaci del territorio provinciale. Per quanto riguarda poi il controllo sulla penetrazione di associazioni criminali nel nostro territorio, pur essendo presente il rischio, nelle innumerevoli riunioni del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza, le forze dell’Ordine hanno sempre escluso una presenza organica delle stesse e hanno sempre reagito con energia e professionalità ai tentativi di infiltrazione nel nostro territorio e nella nostra regione, come dimostrano anche le notizie di stampa di oggi sul contrasto alla ‘Ndrangheta. La documentazione comprovante il corretto operare della mia persona e della amministrazione comunale sarà esibita alla Autorità Giudiziaria, per evidenziare la falsità delle affermazioni per le quali è stato dato mandato legale nei confronti di Enrico Melasecche”.