Dura risposta del segretario regionale della Lega al capogruppo che lascia il partito. Le possibili ripercussioni sulle regionali
La Lega che replica all’ex capogruppo dimissionario, il Pd che affonda sul partito di maggioranza relativa in Regione ora in evidente difficoltà, anche per le sue lacerazioni interne.
Dopo la bomba lanciata da Stefano Pastorelli, che ha annunciato l’addio al Carroccio dopo 17 anni di militanza (per lui si vocifera di un prossimo ingresso in Forza Italia), non tarda ad arrivare la dura risposta del segretario on. Riccardo Augusto Marchetti, che bolla le parole dell’ex capogruppo come “una serie di falsità assemblate col solo obiettivo di infangare il movimento per tentare maldestramente di ripulire sé stesso. Uno stratagemma, neppure dei più sottili oltretutto, per dissimulare le sue ambizioni personali che risultano superare il suo stesso talento. Cinque anni fa si è candidato al Parlamento Europeo proprio con la Lega, che anche allora aderiva in Europa al gruppo Identità e Democrazia – sottolinea Marchetti – noi rimaniamo coerenti, mentre Pastorelli, che oggi ritiene il nostro movimento sia su posizioni troppo di destra in Europa, o all’epoca in cui si propose per la corsa all’Europarlamento lo fece solo per assecondare la sua brama di avere uno scranno, senza neppure conoscere né studiare le posizioni del partito al quale apparteneva, o, ammaliato dalle percentuali generose del nostro movimento, scelse di sotterrare i propri ideali in nome della poltrona”.
E sull’accusa di preponderanza altotiberina, l’altra questione con la quale Pastorelli ha giustificato il proprio addio, Marchetti incalza: “E’ evidente che Pastorelli, forse troppo preoccupato a trovare soluzioni utili a salvaguardare sé stesso, si sia del tutto disinteressato alla vita del nostro movimento in questi ultimi mesi, altrimenti saprebbe che il direttivo ha al suo interno rappresentanti di tutti i territori e che l’unico mio vicesegretario vicario, Valeria Alessandrini è di Terni. Inoltre, i dirigenti del partito, su mia iniziativa, hanno la possibilità di confrontarsi in maniera diretta con la presidente Donatella Tesei e i nostri assessori Enrico Melasecche e Luca Coletto, per essere aggiornati sul lavoro della Giunta ed esporre le esigenze dei rispettivi territori”.
Quindi la sarcastica conclusione: “Rimaniamo in fervente attesa di conoscere, anche se non serve un fine intuito, quale sarà la nuova casacca che Pastorelli indosserà per ricorrere la tanto ambita rielezione – conclude Marchetti -. Intanto, se gli rimangono ancora dignità e coerenza, rassegni quanto prima le dimissioni dal ruolo di consigliere regionale dato che, quando la Lega ha perso un consigliere (Francesca Peppucci) nel corso di questa legislatura, è stato il primo a chiedere che lasciasse anche la poltrona”.
Il Pd all’attacco
L’opposizione affonda sulla Lega, il partito della governatrice Tesei. A commentare per il Pd è la capogruppo Simona Meloni: “Abbiamo appreso con un certo stupore, ma senza molte sorprese, la notizia delle dimissioni del capogruppo della Lega in consiglio regionale, Stefano Pastorelli, dalla carica e la conseguente uscita dal partito. Un’uscita motivata da una severa presa di posizione che parla di sbilanciamento ‘geografico’ verso l’Alto Tevere del partito e soprattutto politico, verso l’estrema destra. Manifestando rispetto e solidarietà nei confronti di chi ha gestito il gruppo di maggioranza relativa in consiglio, espressione della presidente della Regione e di due assessori, non possiamo non prendere atto del dato politico della vicenda, ovvero lo sgretolamento del partito di maggioranza relativa e ci chiediamo chi, concretamente e al netto delle dichiarazioni di rito, sia rimasto al fianco della presidente. Tra uscite dal gruppo e dal partito e tra mancati rinnovi di tessere, la situazione del partito della Tesei non sembra essere tranquilla, con solo quattro consiglieri ‘titolari’ rispetto agli otto di partenza. Un esodo in piena regola da un partito che ha condotto il centrodestra alla vittoria nel 2019 e che ora si sta sgretolando anche di fronte all’inconsistenza delle politiche portate avanti in questi anni. Auguriamo buon lavoro all’ex capogruppo Pastorelli ma prendiamo atto della totale inconsistenza di un centrodestra che resta insieme solo per l’amministrazione del potere e delle poltrone”.
Tra europee e regionali
Ma soprattutto ci si chiede se il nuovo terremoto all’interno della Lega, a due mesi dalle europee e dalle amministrative, possa avere conseguenze anche sulla ricandidatura di Donatella Tesei. Forte di un accordo nazionale tra Salvini, Meloni e Tajani, dopo il flop del centrodestra in Sardegna. Che però potrebbe essere messo in discussione da un risultato pesantemente negativo della Lega alle europee. E si torna a rumoreggiare di possibili alternative, tra l’azzurro Andrea Romizi (soprattutto nel caso, da numero uno di Forza Italia, concludesse l’operazione Pastorelli) e l’assessore Paola Agabiti, passata nei mesi scorsi dalla lista della presidente a Fratelli d’Italia.