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L’Umbria si arricchisce di una nuova opera iconica: vincitore Premio Cramum 2025

Redazione

L’Umbria si arricchisce di una nuova opera iconica: vincitore Premio Cramum 2025

Dom, 29/06/2025 - 07:33

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L’Arena Listone Giordano di Milano ha fatto da cornice alla cerimonia di premiazione dell’XI edizione del Premio Cramum, intitolata Il Tempo della Terra e realizzata in collaborazione con Listone Giordano e Terre Margaritelli. A vincere è stato Lorenzo Guzzini, architetto e artista nato a Recanati nel 1983, con il progetto Tempo lineare e tempo ciclico, selezionata tra dieci finalisti provenienti da diversi ambiti della creatività contemporanea (architetti, artisti, designer, scenografi). Guzzini è stato scelto per aver interpretato con coerenza e forza poetica Il Tempo della Terra attraverso una campana-campanile contemporaneo alto cinque metri, concepito come scultura site-specific, che sarà installata in modo permanente nel parco della Cantina Terre Margaritelli, in Umbria. 

Guzzini ha ricevuto anche l’iconico cubo “cramum”, simbolo del premio sin dalla sua istituzione nel 2012: disegnato dall’architetto Antonio Frassà, è stato realizzato per questa edizione dall’artigiano Mario Rossi in pregiata essenza di Ciliegio Europeo.

Finalisti

I finalisti, preselezionati dal Direttore del Premio Sabino Maria Frassà e dal Presidente della Giuria Andrea Margaritelli, erano:

Luca Antonio Bonifacio, BohoB (Marialaura Calogero, Matteo Pennisi, Graziano Testa), Margherita Burcini, Livia Paola Di Chiara, Lorenzo Guzzini, Marco Nones, Marco Paghera, Andrea Papi, Giulio Rosi, Alfredo Vanotti (in collaborazione con Fabio Sciuchetti).

Menzioni speciali

La giuria, considerato l’alto livello dei finalisti e l’elevato numero di candidature pervenute, ha deciso di conferire due menzioni speciali per la forte potenza espressiva delle opere a: Livia Paola Di Chiara e Marco Paghera.

Motivazione della giuria

“L’opera Tempo lineare e tempo ciclico di Lorenzo Guzzini interpreta con sensibilità e potenza visiva il tema dell’edizione, affrontando il tempo come doppia dimensione: lineare per l’essere umano, ciclica per la natura. L’opera – una campana che si fa campanile – si inserisce con sobria autorevolezza nel paesaggio, diventando riferimento visivo e sonoro. Il rintocco quotidiano a mezzogiorno evoca una geografia dell’esistenza, richiamando l’equilibrio tra lavoro e contemplazione, tra materia e spirito. Pensata per maturare con il luogo, l’opera rappresenta pienamente la maturità artistica: sintesi di esperienza, consapevolezza e capacità generativa. Un’arte resistente all’effimero, radicata nel tempo, nella terra e nella comunità.”

Firmato dai membri della Giuria: Sabino Maria Frassà (Direttore dell’XI Premio Cramum), Andrea Margaritelli (Presidente della Giuria), Tiziana D’Acchille, Franco Mazzucchelli, Fulvio Morella, Marco Tortoioli Ricci, Carla Tolomeo, Luca Zevi.

L’opera premiata raccontata dal Direttore del Premio, Sabino Maria Frassà

“Con Tempo lineare e tempo ciclico, Lorenzo Guzzini continua la sua ricerca sul rapporto tra forma essenziale, materia e percezione, dove architettura e arte si fondono in un unico linguaggio. In quest’opera, il tempo non è rappresentato in modo astratto, ma restituito come esperienza concreta e quotidiana. Se per l’essere umano il tempo è percepito come lineare, la terra – come mostra Guzzini – lo vive secondo un ritmo ciclico, segnato dal ritorno delle stagioni e dei gesti che nutrono e rigenerano. L’opera, sintesi di campana e campanile, si staglia nel paesaggio umbro come una presenza silenziosa ma costante: verticale, essenziale, ascoltante. Il suo rintocco quotidiano a mezzogiorno diventa rito, orientamento, memoria condivisa. Come scriveva John Donne: «Non chiedere mai per chi suona la campana: essa suona per te.» Non è un suono nostalgico, ma un invito a fermarsi, riflettere, ricordare chi siamo. Evoca il ritmo dell’ora et labora, e ci riconnette a un tempo più umano e naturale. In quel rintocco risuona anche l’eco di Giacomo Leopardi: «La campana suonava a giorno. L’eco tornava come un cuculo nella valle.» La materia stessa dell’opera, viva e segnata dal tempo – passato e futuro – si confronta con la sua forma pura, in tensione tra fatica e spiritualità»

Commento del Presidente della Giuria, Andrea Margaritelli

Siamo orgogliosi dell’ampia partecipazione e della selezione di dieci finalisti, diversi per età ma uniti da una visione del mondo profonda e non convenzionale. Come la terra che ci ispira, anche l’arte – così come l’architettura e il design – deve saper accogliere il cambiamento, non temerlo. L’opera vincitrice di Lorenzo Guzzini incarna questo principio con forza e misura. Solo ciò che cresce lentamente, sedimenta senso e identità, può rivelare nel tempo la propria autenticità e il proprio valore più duraturo.”

Biografia del vincitore – Lorenzo Guzzini

Lorenzo Guzzini (Recanati, 1983) è architetto e artista. La sua pratica unisce arte e architettura in una ricerca sulla materia e sulle geometrie elementari, che trovano significato negli elementi e nelle idee che le generano. Nessun ambito prescinde dall’altro: tutto si tiene nella costante attenzione alla percezione umana nello spazio e nel tempo. Laureato in Architettura presso l’AAM in Svizzera, ha lavorato in Inghilterra, Irlanda e Portogallo. Dal 2010 dirige il proprio studio-atelier tra Milano e Como, occupandosi di installazioni artistiche, progetti residenziali e concorsi internazionali. Nel 2025 ha ottenuto la cattedra di Architettura degli Interni presso la Scuola Politecnica di Design di Milano, dove tiene il corso Perceiving the Space.

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