L'Umbria per il "no" al referendum sul Senato - Tuttoggi.info

L’Umbria per il “no” al referendum sul Senato

Alessia Chiriatti

L’Umbria per il “no” al referendum sul Senato

L'incontro con i referenti del movimento | "Non stavolgiamo la Costituzione"
Gio, 09/06/2016 - 16:14

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C’è un’altra Umbria che vuole esprimere la propria opinione e dire “no” al referendum per la riforma del Senato, previsto per il prossimo ottobre. E se il Partito democratico è pronto a schierare ogni suo fido alleato per raggiungere il proprio risultato, “bussando casa per casa“, come hanno detto il premier Renzi e il ministro Boschi, in Umbria il “Coordinamento per la Democrazia Costituzionale” e il “Comitato dei dell’Umbria Socialisti Umbri per il NO” domani terranno un incontro conoscitivo per esprimere le ragioni del “no”. L’appuntamento è domani, venerdì 10 giugno, alle 11 presso l’Arte Hotel Perugia (ex Hit Hotel), Strada Statale Trasimeno Ovest n. 159 z /10, a Perugia. In scaletta è prevista l’introduzione di Aldo Potenza (Comitato Nazionale Socialista per il NO), e le relazioni di Siro Centofanti, vice presidente del Comitato, di Mauro Volpi, referente del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale dell’Umbria. Sarà presente anche Raniero La Valle, intellettuale cattolico, già collaboratore di Aldo Moro e Presidente dei Comitati Dossetti per la Costituzione.

“La Costituzione – scrivono i promotori dell’incontro – fu approvata da un’Assemblea Costituente eletta con sistema proporzionale e da forze politiche che rappresentavano più dell’80% del popolo italiano. La proposta di stravolgimento proviene all’esito di elezioni svoltesi sulla base di una legge 21 dicembre 2005 n. 270 (c.d. Porcellum) già giudicata illegittima dalla Corte Costituzionale con sentenza n. 1/2014, e in cui il P.D. aveva ricevuto solo il 25% dei voti”.

“L’incontro – si legge nel loro volantino – vuole illustrare a tutta la cittadinanza le ragioni che rendono necessario un impegno comune per il NO, al referendum di ottobre 2016, contro l’involuzione antidemocratica e demagogica della proposta Renzi Verdini e contro la ‘dittatura della minoranza’, che, tramite la Legge elettorale 6 maggio 2015 n. 52 (c.d. Italicum), essa comporterebbe”.

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