Gli interrogativi nella comunità di Ponte San Giovanni | Mincigrucci: "Viveva sola, era l'unico affetto che aveva ma era tutto suo, perché la gente in genere preferiva ignorarla"
E’ stata una giornata triste per la comunità di Ponte San Giovanni. Che nella chiesa di Pieve di Campo ha dato l’ultimo addio a Giuseppina Mingozzi, trovata morta sola in casa dopo Natale, quando i vigili del fuoco, allertati dai vicini, hanno sfondato la porta. Un decesso avvenuto diverse settimane prima, forse addirittura un mese, come hanno potuto constatare i sanitari.
Eppure, anche il giorno di Natale, nessuno aveva cercato Giuseppina. Che aveva scelto di vivere in quella casa grande, sola con il suo affezionato cagnolino.
“Viveva sola, era l’unico affetto che aveva ma era tutto Suo, perché la gente in genere preferiva ignorarla” ha scritto Gianfranco Mincigrucci, presidente della Consulta dei Rioni e delle Associazioni di Ponte San Giovanni.
“L’ultima volta che l’ho vista – racconta Mincigrucci – non aveva con se il suo fido amichetto simile ad una piccola volpe. Camminava, come sempre, con la testa bassa un po’ incerta nel suo incedere che ricordo abbastanza svelto. L’ho salutata ma non credo mi abbia riconosciuto perché non mi ha risposto. Volevo fermarla per chiederle che fine avesse fatto il suo cagnolino, ma non ne ho avuto il coraggio per paura che mi dicesse che fosse morto. Ho voluto pensare positivo e che fosse a casa che l’aspettava. Mi confortava sapere che aveva una compagnia, un affetto e che non era totalmente sola”.
“È stata una amica di gioventù – prosegue il suo racconto – perché frequentavamo gli stessi luoghi le stesse amicizie poi, crescendo, ci siamo persi di vista. La vita ci ha portato a percorrere strade diverse come sempre accade. Questa mattina passeggiando con il mio cagnetto Potty sono rimasto malissimo nel leggere il suo nome sulla bacheca dei manifesti funebri. Non mi aspettavo di saperla morta prematuramente .Ora che sto scrivendo di Lei mi sento responsabile della nostra indifferenza, del nostro egoismo, che di sicuro la faceva soffrire, tant’è che quando i vigili del fuoco l’hanno ritrovata era già morta da più di un mese. Riposa in pace Giuseppina e perdonaci .L’ultimo saluto che Ti posso donare sono le lacrime che nascono dalla nostra colpevole indifferenza e la mia sincera commozione. Addio Giusy!”.
Una morte, quella di Giuseppina Mincigrucci, scoperta proprio nel periodo delle festività, che ha aperto tanti interrogativi nella comunità di Ponte San Giovanni e non solo. Una morte sulla quale don Alfonso Liguori – vice parroco delle parrocchie di Ponte San Giovanni, Pieve di Campo e Balanzano – ha invitato a riflettere, nel segno della “fiducia e dell’amore”.
(ha collaborato Tommaso Benedetti)