“La Curia arcivescovile di Perugia – Città della Pieve riceve e rende nota la comunicazione circa la rinuncia allo stato clericale (dimissioneex rescripto), prevista dal Codice di diritto canonico (can. 290, n. 3), del sacerdote diocesano don Lucio Gatti, che ha chiesto e ottenuto dal Santo Padre Francesco di tornare alla vita laicale, con dispensa dagli obblighi provenienti dalla sacra ordinazione, ricevuta il 1 giugno 1996. La Chiesa Perusino-Pievese, che ha generato don Lucio al sacerdozio, accoglie con sincero rispetto il suo gesto e assicura la sua preghiera”.
Con questa breve nota, la Diocesi di Perugia – Città della Pieve fa sapere l’addio alla vita religiosa di Lucio Gatti, l’ex parroco di Cenerente e direttore della Caritas diocesana condannato nel 2014 (dopo la richiesta di patteggiamento) per molestie sessuali ed abuso di mezzi di correzione a 2 anni (ma con pena sospesa). Una richiesta, quella avanzata al Papa dall’ormai ex sacerdote, arrivata dopo lo scandalo che lo aveva travolto, dopo la denuncia di alcuni ragazzi ospiti nella comunità di cui era responsabile.
La vicenda scaturì dalla denuncia di ragazzi ospitati nella struttura che descrissero episodi a carattere sessuale, ma anche percosse e violenze fisiche e psicologiche. Don Lucio si era sempre dichiarato estraneo a quelle accuse, preferendo però poi di patteggiare la pena in sede di udienza preliminare.