L’ospedale da campo per l’Umbria tarda ad arrivare. E allora la Regione, attraverso il neo consulente per l’emergenza Covid, Guido Bertolaso, ha chiesto all’Esercito di poter disporre nel frattempo di uno di quelli già disponibili. Questo perché la fornitura da parte della ditta toscana che si è aggiudicata l’appalto potrebbe slittare di un paio di settimane. Così da non consentire di avere operativo l’ospedale da campo prima della fine di novembre, forse anche più tardi.
Tardi, appunto. Considerando che il picco dell’emergenza Covid è atteso per metà novembre.
E con i numeri del Covid che si fanno ogni giorno più preoccupanti, l’Umbria ha bisogno di posti letto per i pazienti Covid e nuove terapie intensive.
Il sopralluogo fuori dall’ospedale di Perugia
Il sopralluogo effettuato nei giorni scorsi da Bertolaso fuori dall’ospedale Santa Maria della Misericordia è servito anche a verificare la collocazione più opportuna per l’ospedale da campo. E se ci sono degli interventi preliminari da effettuare, così da poter accelerare l’allestimento delle tende qualora dall’Esercito arrivi il via libera.
Porta Sole
Altri posti letto per i pazienti Covid saranno allestiti nell’ex clinica Porta Sole, in piazza Michelotti. Anche lì è già stato effettuato un sopralluogo. La Regione, la scorsa primavera, aveva sottoscritto un accordo di collaborazione con le cliniche private, ancora in essere.
I posti letto Covid
Nel piano di contenimento stilato dalla Regione all’ospedale di Perugia sono previsti 110 posti letto per i pazienti acuti Covid, di cui 27 in terapia intensiva e 22 in semintensiva. A questi si aggiungono i 36 posti letto per degenti acuti Covid nella Rsa Seppilli. Un piano da 576 posti letto in tutta l’Umbria per i pazienti Covid. Che però è destinato ad aumentare se i malati gravi continueranno a crescere. Con il rischio di dover sospendere le cure sanitarie per altre patologie non urgenti, ma comunque importanti, come avvenuto la scorsa primavera.