Umbria 10 e lode, il format di Tuttoggi che racconta gli umbri attraverso gli umbri, ha ospitato il giornalista di Retesole Lorenzo Lotito, qui intervistato in veste di cantante. Lityo e il suo ultimo progetto.
Un percorso artistico che va avanti da anni: “Io – racconta Lorenzo Lotito – suono la chitarra da molto tempo. Ho cominciato ai tempi delle medie, con le prime canzoni strimpellate e poi da quelle si è passati alle prime canzoni create.
Inizialmente un po’ banali, ma poi uno si affina. Negli anni 2000 ho frequentato il Cet di Mogol grazie a una borsa di studio. È una scuola di perfezionamento che mi ha dato parecchi spunti per andare per andare avanti. Poi chiaramente la mia la mia carriera lavorativa è un’altra, però è rimasta la passione della musica“.
Il lavoro, impegnativo, di giornalista, si alterna con la professione, impegnativa, di cantante, anche se Lorenzo Lotito spiega che “quella del musicista e cantautore non è proprio una professione. Mi piace suonare e cantante e mi piace poi che le canzoni vengano pubblicate e magari se possibile anche apprezzate.
Mi piace avere questa passione e non la vivo come un peso. A fine giornata ho ancora qualche risorsa o un weekend da dedicare alla parte musicale“.
Le nuove possibilità offerte dal web
La pandemia ci ha privato di tante cose; ma usando i nuovi mezzi di comunicazione e le possibilità del web come si può sopperire in qualche modo a questa carenza.
“Come giornalista ho intervistato degli artisti e degli amici, che lo fanno di professione e che stanno subendo il problema delle chiusure per quanto riguarda il mondo dello spettacolo anche quello legato alle attività come bar e locali; da ‘artista’, invece, mi sono trovato ad esempio nel giro dei musicisti di Instagram, dove è molto viva la situazione musicale. Su Instagram c’è un mondo pazzesco, con centinaia di profili di chi ti vuole far proporre la musica, chi lo fa chiedendogli dei soldi chi lo fa in maniera volontaria. Ci sono anche gruppi di auto mutuo aiuto in cui tu pubblichi il tuo singolo e la tua canzone su YouTube gli altri lo commentano ti scambi commenti like. C’è un sacco di un movimento che per esempio su Facebook non c’è.
E anche su Telegram devo dire. I metodi per per apparire o per fare qualcosa si sono trovati. Molti fanno delle session live in cui suonano le loro canzoni magari con la chitarra oppure con dei dispositivi che ti creano il ritmo e tu ci suoni sopra. Oppure con degli effetti che fanno i loop e tu cambi l’armonia in base a quello che stai facendo. Io ancora non mi sono dedicato a questo però può darsi che in futuro chissà potrebbe essere una cosa carina“.
Da Lorenzo Lotito a Lityo
Proprio durante la pandemia è nato il progetto Lityo: “Ho pensato che fosse carino far uscire queste attività con il nome d’arte fosse un pochino più appropriato per anche per differenziare un po’ le cose che faccio. Quindi Lityo per questa attività musica che in futuro potrebbe essere anche potrebbe anche includere altri altri musicisti perché no. Come se fosse un gruppo oppure è un progetto o accogliere altre altre idee”.
E proprio grazie alle nuove tecnologie Lorenzo Lotito ha prodotto due singoli. “Abbiamo fatto tutto a distanza. Per il secondo singolo, Finché c’è il vento, di quattro musicisti ognuno ha registrato la parte a casa. Con il batterista per esempio ha registrato nel suo studio domestico dopodiché una volta prese tutte le tracce sono state consegnate a una persona che era di Terni ha fatto il mix del mastering del tutto per poi realizzare il prodotto finito. Per registrare la canzone non ci siamo non ci siamo visti neanche una volta. Con il tastierista non ci siamo mai visti mai incontrati abbiamo solo parlato telefonicamente.
Il primo brano era cominciato in maniera ‘normale’: il testo lo ha scritto il collega Giovanni Gozzini con cui mi sono confrontato. Poi mesi dopo è scattato il loco-down quindi la canzone è stata finita. Come le altre: dopo la casa che brucia e finché c’è il vento ce ne saranno altre: la prossima uscirà l’8 maggio ed è una cover di Lucio Battisti“.
Cosa significa essere un cantante in Umbria e quali sono le dritte che daresti a un giovane? “Qualunque attività è limitata dai limiti umbri, come la scarsità di infrastrutture, il fatto che c’è meno popolazione di altri parti. La scena è chiaramente diversa da come può essere a Roma o a Milano o in altre zone del nord Italia.
Al di là di questo, fare musica in Umbria si può fare. Oggi è+ molto sviluppato il discorso del dell’online: da quel punto di vista se uno ha un bel pezzo può essere facile farlo farlo sentire grazie proprio a Internet. Anni fa io ho anche suonato in varie situazioni del Perugino, una volta era più facile adesso i locali sono diminuiti e anche le possibilità di suonare sono un po’ diminuite“.
Da una giornalista che si occupa dell’Umbria e dei cambiamenti dell’Umbria negativi o positivi, e da cantante, come ti immagini come speri che sia una tua previsione sul futuro dell’Umbria tra 5 e 10 anni. “Se uno avesse fatto questa domanda cinque anni fa cosa gli avrei risposto? Di sicuro non potevo minimamente immaginare la situazione che stiamo vivendo adesso, quindi… Intanto speriamo di uscire al più presto dalla situazione della pandemia del virus e poi speriamo chiaramente in un’Umbria dove avvengano gli scambi con più facilità.
Ecco penso che forse è questo che è ancora un po’ manca rispetto a diversi anni fa. Sicuramente la situazione è migliorata chiaramente anche grazie alle nuove tecnologie. Però stare al passo con i tempi di sicuro è importante. Quindi vedremo anche l’aeroporto dell’Umbria come se verrà ancora di più sviluppato“.