Il Viaggio Apostolico di S.S. Benedetto XVI a Beirut è stato uno dei viaggi più pericolosi ed eroici mai intrapresi da un Papa.
La situazione creata dagli integralisti islamici contro l’occidente a causa del film americano sul profeta Maometto ha determinato scontri e morti oltre che nell’Ambasciata Usa in Libia in tutto il, Mondo ed anche nello stesso Libano.
Con grande coraggio e spirito di abnegazione cristiana, il SS Padre è voluto volare egualmente sulla martoriata Beirut per lanciare un appello alla pace ed alla civile convivenza tra i popoli e le religioni.
Si è presentato con il ramoscello d’olivo che ha sempre rappresentato nella simbologia del Cristianesimo il punto più elevato del perdono fin da quando sul Monte degli Olivi nel giardino dei Getzemani Gesù dopo l’ultima cena perdona chi lo aveva tradito.
In questo quadro simbolico ed in questo contesto drammatico di rivolta generale del popolo mussulmano, il SS Padre è stato coraggioso oltre ogni misura ed è stata altrettanto coraggiosa la risposta del popolo libanese che si è presentato in 500.000 per assistere alla SS Messa del Papa.
Benedetto XVI a Beirut ha voluto proseguire quel dialogo iniziato proprio tanti anni fa ad Assisi che è diventata la patria, universalmente riconosciuta, del dialogo per la civile convivenza tra le Religioni e della Pace.
Quel messaggio di pace che ha il ramoscello d’ulivo come simbolo e trova gli Uliveti di Assisi e dell’Umbria come grande cornice di questo messaggio.
Per questo diventa ancor più significativa la presenza dell’Olio Umbro, frutto di questi ulivi, in questo Viaggio Apostolico come elemento simbolico nel cammino della pace e del dialogo che trova l’Umbria, per qualche ragione, sempre tra le protagoniste.
Particolarmente significativa è stata la scelta di chi ha voluto a bordo del Viaggio Apostolico l’Olio Umbro ed anche la scelta dell’ Azienda Agricola Cesarini Sartori, famosa per la sua Cantina Signæ e per i suoi vini, che ha preferito un omaggio più simbolico legato al messaggio di Pace proveniente dall’Umbria rispetto ai tanti prodotti più famosi e conosciuti della Cantina di Bastardo.
Del resto ormai Luciano Cesarini ci ha abituati a messaggi che in silenzio coinvolgono l’Umbria in tutte le Sue iniziative internazionali.
Ancora una volta l’Azienda Agricola Cesarini Sartori ha saputo cogliere il momento giusto per trasmettere un significativo messaggio dell’Umbria e dei Suoi prodotti agroalimentari.
“ Tutti dobbiamo essere consapevoli che gli Umbri sono il Popolo Italico più antico ancora presente in Italia; hanno sempre evitato ogni guerra anche quando gli Etruschi li relegarono sulla riva sinistra del Tevere. Dobbiamo essere orgogliosi di questo carattere dolce, morbido e pacifico che ha contrassegnato tremila anni di storia e riappropriarci soprattutto nella enogastronomia di quest' identità troppo 'frettolosamente' abbandonata negli anni 70/80”