Lo "schema" Bacchetta per vincere a tutti i livelli - Tuttoggi.info

Lo “schema” Bacchetta per vincere a tutti i livelli

Massimo Sbardella

Lo “schema” Bacchetta per vincere a tutti i livelli

Il neo presidente: “In Provincia, come a Città di Castello, il centrosinistra unito vince”. Un modello da riproporre anche in futuro | Sull’Ente: se necessario, il personale va aumentato
Ven, 02/11/2018 - 15:22

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Come hanno fatto illustri esponenti del Pd, anche il neo presidente della Provincia di Perugia, il sindaco di Città di Castello ed esponente socialista Luciano Bacchetta, riassume così la sua vittoria: il centrosinistra, unito, vince.

Certo, come non hanno mancato di sottolineare in queste ore via social alcuni rappresentanti del centrodestra, il sistema elettorale di secondo livello rende l’elezione dei presidenti delle Province una questione “tra politici”. Ed a meno del tradimento di sindaci e consiglieri comunali chiamati alle urne in rappresentanza dei proprio Comuni (e dei propri schieramenti politici), numeri alla mano, senza l’incognita a 5 stelle, l’elezione di Bacchetta, candidato unico del centrosinistra, appariva scontata. Inutile, infatti, si è rivelato l’appello dell’avversario, il sindaco di Cannara Gareggia, affinché i civici di area centrosinistra passassero al di là del fiume. Anche se poi, il distacco tra i due candidati non è stato abissale.


Provincia di Perugia, centrosinistra “Bacchetta” Gareggia


Ma per Bacchetta, nella sua prima conferenza stampa da presidente della Provincia di Perugia, il voto non era scontato. Ma anzi, il duello con Gareggia è stato “combattuto e difficile“. Ecco perché a suo giudizio lo schema Pd più Psi e liste civiche può ancora trovare l’affermazione ovunque, anche laddove sono i cittadini ad essere chiamati ad esprimere il proprio voto: “Il modello del centrosinistra allargato è vincente. Lo stesso – ricorda – che abbiamo sposato nel comune di Città di Castello“. Un modello che dunque, per Bacchetta, pur migliorato, deve essere riproposto anche nei prossimi appuntamenti elettorali.

Per Bacchetta si tratta di un ritorno in piazza Italia, in quel palazzo dove, per quattro anni, aveva svolto l’incarico di consigliere provinciale. Un altro ente, allora, non mutilato dalle mannaie romane e da una riforma definita “bizzarra“. L’auspicio di Bacchetta è che le Province tornino ad avere una loro “dignità“, in termini di personale (“conosco la competenza e la qualità di chi lavora qui e penso che, se necessario – ha annunciato – il personale della Provincia vada anche irrobustito“) e di risorse economiche. Sotto questo aspetto, ha ringraziato il suo predecessore, Nando Mismetti, per avergli lasciato un ente con i conti in ordine, nonostante le difficoltà. Ma ha anche ribadito le materia importanti gestite dalle Province, su tutte le infrastrutture viarie e le scuole. Materie che intende gestire in stretto collegamento con i Comuni.

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