La quarantena e l’isolamento ci riporteranno all’essenziale, dando la giusta importanza alle cose e alle persone. E’ uno spunto di riflessione interessante quello di Alessandra Squarta, giovane scrittrice nocerina, che ha già pubblicato due libri e impegnata in innumerevoli progetti.
La normalità dei gesti
“Stavo pensando a quando tutto ciò sarà finito – dice – Cosa vorrà dire rianimare intere città, piccoli paesi, borghi che in questi giorni sembrano fantasmi? Cosa si proverà a riabbracciarsi di nuovo, a salutarsi con un bacio, a stringersi la mano? Che strano… gesti da sempre considerati come una cura per l’anima oggi rischiano di ucciderci“.
Le cose scontate perdono di importanza
“Che sapore avrà incontrarsi per un aperitivo e brindare all’unisono il ritorno alla normalità? Come ci farà sentire andare a cena tutti insieme, andare in discoteca, sedersi nel parco e mangiare un gelato (magari vicino ad uno sconosciuto), senza alcuna paura? Cosa vorrà dire riempire una valigia e partire, liberi di andare ovunque? Strano, vero? Tutto ciò sembra appartenere ad una vita fa e già ci manca da morire. Immagino il miscuglio di sensazioni che ci accartoccerà lo stomaco le prime volte che torneremo a riprenderci tutto. Spesso le cose date per scontate perdono la loro importanza, il loro splendore… si riducono quasi ad un escamotage, ad essere una fuga dalla noia: nulla di più!“.
L’isolamento ci riporterà all’essenziale
“Quante giornate abbiamo trascorso a farci selfie e a chattare quando eravamo in giro con qualcuno, senza guardarlo a lungo negli occhi e senza osservare il mondo intorno a noi, rapiti dalle nostre frenetiche vite. Ora, a parte le nostre famiglie (e per fortuna loro) e gli animali domestici (per chi ne ha), ci resta il telefono. Ora che ci manca prendere un caffè con gli amici, fare una bevuta in centro, conoscere gente; ora che ci manca parlare, ascoltare, osservare (non davanti ad uno schermo)… non è possibile: non adesso! Forse questo periodo a casa ci ripulirà dall’eccesso per riportarci all’essenziale e ci ricorderà la bellezza delle piccole cose: l’autenticità della famiglia per esempio; il valore dei nonni e dei loro lontani racconti; il gusto di leggere un buon libro; il piacere di riscoprire se stessi e il tempo per fare ordine in un vecchio armadio e dentro di noi. Non è facile per nessuno. È normale avere paura e sentirsi inermi, ma se avremo rispetto gli uni degli altri tutto si sistemerà. Sarà meraviglioso tornare alla normalità. L’apprezzeremo come non abbiamo mai fatto“.