Libertà di stampa, preoccupa rapporto di Ossigeno / Governo intervenga / La testimonianza di TO, Ft - Tuttoggi.info

Libertà di stampa, preoccupa rapporto di Ossigeno / Governo intervenga / La testimonianza di TO, Ft

Redazione

Libertà di stampa, preoccupa rapporto di Ossigeno / Governo intervenga / La testimonianza di TO, Ft

Lun, 21/04/2014 - 17:25

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Si è tenuto nei giorni scorsi, presso la sede della Federazione della stampa, il rapporto 2013 di Ossigeno per l’Informazione, l’osservatorio diretto da Alberto Spampinato, l’importante istituto in difesa della libertà di informazione e dei giornalisti minacciati ad ogni livello. All’incontro, hanno preso parte, oltre al direttore Spampinato, il segretario dell’Osservatorio Giuseppe Mennella, il presidente della FNSI, Giovanni Rossi, il vice segretario della FNSI, Daniela Stigliano, e alcuni giornalisti che hanno portato la loro testimonianza su recenti episodi intimidatori di cui sono stati vittime: Carlo Ceraso di Tuttoggi.info, Andrea Cinquegrani (La voce delle voci) e Claudio Pappaianni (Espresso). .
Nel corso dell’incontro è stato presentato il progettoSafety Net for European Journalist coordinato dall’Osservatorio Balcani e Caucaso (OBC) di Rovereto e sostenuto dalla Commissione Europea.
Di fronte al diffondersi in tutta Europa delle minacce e degli abusi nei confronti di giornalisti e blogger, delle intimidazioni che aggirano le norme a tutela della libertà di stampa, il progetto “Safety Net for European Journalists”, ha detto Spampinato, prevede la creazione di una rete di sicurezza internazionale, lo scambio di dati e di esperienze innovative, la redazione di un “Manuale per i giornalisti” redatto in nove lingue sulla base dell’accertamento delle esigenze da loro rappresentate, e la formulazione di proposte volte a rafforzare la protezione fisica e giuridica di coloro che diffondono informazioni nell’interesse pubblico. Ossigeno collabora al progetto con rapporti settimanali sulle intimidazioni in Italia e mettendo il suo metodo, la sua esperienza e i suoi collegamenti a disposizione dei partner, fra i quali ci sono il South East European Media Observatory (SEEMO) collegato all’International Press Institute di Vienna e l’esperta di comunicazione Eugenia Siapera della Dublin City University. Le informazioni di Safety Net sono diffuse su una piattaforma internet e divulgati a livello nazionale da Ossigeno e a livello internazionale da OBC e SEEMO. A sensibilizzare l’opinione pubblica contribuiranno i media partner di undici Paesi (Bulgaria, Croazia, Cipro, Grecia, Italia, Macedonia, Montenegro, Romania, Serbia, Slovenia, Turchia).
Nel corso dell’incontro, Ossigeno ha anticipato i dati base del suo prossimo Rapporto Annuale. Essi segnalano che: in Italia le intimidazioni ai giornalisti non sono episodiche, si manifestano da anni con un trend costante, sono diffuse sull’intero territorio nazionale, stanno diventando sempre più frequenti e numerose. Nei primi tre mesi del 2014 l’Osservatorio ha registrato 151 episodi con un aumento dei casi del 50 per cento rispetto alla media del triennio precedente. Ciò conferma il trend crescente che si era manifestato nel 2013 con l’incremento del 20 per cento rispetto al biennio precedente. In totale l’Osservatorio ha registrato in Italia 1837 vittime di intimidazione dal 2006 a oggi. Una elaborazione dei 1227 episodi del 2011-2014 rivela la seguente composizione qualitativa: avvertimenti 43%, aggressioni e danneggiamenti 21%, querele pretestuose e altri abusi del diritto 36%. “Molte di queste intimidazioni – ha detto Spampinato – sono rese possibili da norme concepite in modo punitivo nei confronti dei giornalisti, da norme che consentono facili abusi, quali ad esempio le querele pretestuose, da procedure che non permettono di punire i prevaricatori. Inoltre ci sono bavagli che possono essere imposti senza incorrere in sanzioni. A rendere efficaci e impunibili molte intimidazioni concorre la disattenzione dei media e delle autorità, una disattenzione che è ingiustificabile di fronte alla vastità e alla gravità del fenomeno. Ogni paese deve affrontare questi problemi perché queste cose non accadono solo in Italia”. I membri dell’Osservatorio hanno reso noto che don Luigi Ciotti è stato accolto come socio onorario della ONLUS che gestisce l’Osservatorio.

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