Il taglio dell’alberatura in via XXIV Maggio ufficialmente sarebbe legato all’abbattimento delle barriere architettoniche.
“L’Amministrazione comunale sta per compiere l’ennesima scelleratezza: l’abbattimento dell’alberatura in via XXIV Maggio in nome (a suo dire) dell’abbattimento delle barriere architettoniche”.
Ad affermarlo è il consigliere della Lega di Gualdo Tadino, Alessia Raponi. “Un colpo, insomma, che provoca una caduta, una distruzione e che si vuol celare dietro un diritto, quello delle persone con bisogni speciali, di poter attraversare quella via senza ostacoli. Giustissimo! Diritto sacrosanto!! L’abbattimento delle barriere architettoniche è sinonimo di civiltà, di inclusione, di equità e solidarietà, ma occorre anche un buon cervello per far sì che venga esercitato nella maniera opportuna. In tal caso si dovrebbe evitare di sacrificare altri esseri viventi, soprattutto se essi sono parte fondamentale ed attiva del nostro ambiente, della nostra cultura e della nostra sopravvivenza: gli alberi!!
“Gli Enti pubblici locali debbono costruire, nel prossimo futuro, “pensando” anche e soprattutto a chi ha problematiche di deambulazione, per correttezza ed opportunità –prosegue la Raponi– ma non possono stravolgere quello che già esiste. Se così fosse bisognerebbe rifare e ricongegnare tutta la città in nome di quel diritto e, purtroppo, non è possibile. Quindi un’amministrazione accorta e sensibile, competente e preparata, esperta e valida trova delle soluzioni e degli accorgimenti che possano far convivere i diritti di tutti: delle persone con bisogni speciali e degli altri cittadini che vogliono tutelare quegli alberi, la loro storicità e che vogliono evitare un danno ambientale, paesaggistico e sanitario”.
Ma alla nostra Amministrazione degli alberi non gliene importa nulla e non è la prima volta che lo dimostra! Anzi, per sbrigarsi perché altrimenti si perderebbe il contributo che però potrebbe essere utilizzato per la manutenzione di altri edifici pubblici o patrimonio comunale o per la messa in sicurezza delle scuole), ha adottato la proposta di delibera e la delibera di giunta con la quale si “autorizza” il secondo stralcio dei lavori e quindi l’abbattimento di altri alberi senza preventivamente essere in possesso della progettazione e della perizia dell’agronomo.
Guarda caso, dopo un accesso agli atti da parte della sottoscritta in cui si richiedeva la documentazione inerente il secondo stralcio dei lavori il responsabile tecnico, di tutta risposta, ha inviato solo quella del primo stralcio perché per il secondo intervento è ancora inesistente sia la progettazione che il parere dell’agronomo nonché quello della sovrintendenza.
Dopo 5 giorni da tale richiesta lo stesso responsabile ha adottato due determine per l’affidamento della progettazione dei lavori e per la valutazione fitosanitaria e fitostatica, ossia la perizia agronomo. Dopo 2 giorni dalle determine la Giunta ha adottato una delibera che “autorizza” il secondo stralcio di interventi.
La stranezza riguarda il fatto che, solitamente le delibere “approvano” di porre in essere un’azione e non “autorizzano” qualcosa che è già in re ipsa e cioè un qualcosa che già trova fondamento in se stessa perché prevista e stabilita da un decreto statale. Quindi o l’Amministrazione non ha competenza in materia (e non lo credo) o ha voluto sbrigarsi in maniera troppo frettolosa.
Questa fretta non è solo figlia della perdita di un contributo statale che, come sopra detto, può essere impiegato per altri progetti, ma è imputabile – conclude il consigliere della Lega – ad un menefreghismo bieco e cieco di voler a tutti i costi manutenere quel marciapiede che provocherebbe l’abbattimento di tante, troppe piante; e tutto questo in nome di un diritto sacrosanto delle persone portatrici di handicap, ma che andrebbe preso in considerazione in altre centinaia di posti della nostra città, magari evitando di distruggere altri esseri viventi”.
Foto repertorio TO