Egr. Martone,
ho appreso la notizia della sua infelice esternazione leggendo in televisione i sottotitoli di un telegiornale: poiché non credevo che un’Autorità dello Stato potesse mai aver pronunciato una frase offensiva come quella riportata, ho aspettato che la notizia passasse ancora sul video e la conferma purtroppo c’è stata.
La prima reazione, dopo lo sbigottimento, è stata quella dell’insofferenza e dell’indignazione che provo sempre quando sento qualcuno che, usando un’espressione forse poco elegante ma appropriata nel suo caso, “apre bocca e gli dà fiato”.
La seconda è stata una domanda, retorica se vuole, ma molto puntuale nel suo caso: “Che cosa abbiamo fatto di male noi Italiani per meritarci sottosegretari come questo?”
La sua uscita così infelice non fa certo onore al Governo di cui Lei, purtroppo, fa parte e ci deve far riflettere molto sulla legittimità dell’organo di cui Lei è un esponente, fortunatamente di secondo livello.
Fin a ieri non pensavo che personaggi che dimostrano una superficialità così avvilente potessero far parte di una qualsiasi compagine governativa, nemmeno del terzo mondo, ma devo prendere atto con disagio che le mie erano semplicistiche supposizioni, magari dettate solo dal buonsenso.
Che ne sa Lei, esponente di un mondo di privilegiati, di cosa significhi lottare per affermarsi?
Che ne sa degli enormi sacrifici a cui si sottopongono migliaia di studenti di famiglie non certo benestanti come la sua, per poter giungere alla tanto agognata laurea? Che ne sa di cosa significa dover studiare nelle ore più impensate poiché durante il giorno bisogna lavorare e contribuire al bilancio familiare? La superficialità di chi, come lei, fa di tutta l’erba un fascio è il peggior nemico contro cui ci si possa imbattere e da cui, come raccomando ogni giorno ai miei studenti, occorre rifuggire. Concludendo queste brevi note (forse ho perso anche troppo tempo e Le ho dato troppa importanza) debbo dirLe che la sensazione di essere uno sfigato non l’avevo mai provata fino ad oggi. Oggi sono convinto di esserlo, così come lo saranno altre migliaia di italiani che sono venuti a conoscenza delle sue avventate esternazioni, e la motivazione è chiara: tra tutti i professionisti che sarebbe stato possibile reperire nel panorama italiano, perché c’è capitato proprio uno come lei?
Prof. Fabrizio Cardarelli

foto da liberoquotidiano.it