Nel capoluogo tifernate l'allarmante "fenomeno" delle evasioni dai domiciliari, ben tre a giugno | Nello stesso mese portati a termine anche due arresti di altrettanti "latitanti" (uno dei quali proprio condannato per evasione)
Ennesimo caso di evasione dai domiciliari...a Città di Castello. Nel capoluogo altotiberino l’ultimo episodio registratosi ieri sera (domenica 26 giugno) è infatti il terzo di questo tipo in meno di un mese.
Restando al più recente i carabinieri tifernati, meno di 24 ore fa, hanno tratto in arresto un 39enne di nazionalità algerina, sottoposto alla detenzione domiciliare a seguito di due condanne emesse dai Tribunali di Perugia e Siena (reati contro la persona).
A casa dell’uomo, durante il controllo dei militari, non c’era il diretto interessato ma erano presenti solo alcuni familiari. Subito scattate le ricerche, con alcune pattuglie sparse a perlustrare le strade limitrofe, i carabinieri si sono imbattuti pochi minuti dopo nel 39enne, che stava affannosamente facendo rientro a casa, quasi sicuramente avvisato dai parenti del controllo in corso. Inevitabilmente è scattato l’arresto.
Evasioni a giugno, a Castello diventa un “caso”
Ma, come detto, non si tratta affatto di una caso unico nel Tifernate. Meno di una settimana fa anche la Polizia di Stato, nel corso di una verifica del rispetto della misura cautelare dei domiciliari, ha sorpreso il 46enne “detenuto” mentre stava arrivando a casa a bordo della sua auto, colto palesemente sul fatto e di nuovo arrestato. Nell’abitazione in questione era stato tolto pure il campanello…
A inizio giugno, invece, è stato arrestato, sempre per evasione dai domiciliari, un 48enne, sorpreso appena fuori dall’abitazione, “uscito – queste le sue parole – per spostare un motorino“. Sull’uomo pendeva già una condanna per stalking.
Città di Castello refugium peccatorum, a giugno arrestati anche 2 “latitanti”
Ma a giugno sono stati effettuati anche altri due clamorosi arresti, che confermano come Città di Castello, almeno in questo periodo sia diventato una sorta di “refugium pecattorum”: il 16 di questo mese i carabinieri hanno arrestato una 50enne domiciliata da anni nel Tifernate ma sulla quale pendevano due condanne definitive per reati di spaccio e truffa informatica commessi nel Sud Italia. La donna, che avrebbe dovuto scontare quasi 5 anni di reclusione complessivi, è stata trovata proprio nel capoluogo altotberino.
Stessa sorte è toccata ad un 23enne con numerosi precedenti e ben due provvedimenti di espulsione mai rispettati, che avrebbe inoltre dovuto scontare oltre un anno di reclusione. La fine della sua “latitanza” è finita proprio in centro storico, dove stava passeggiando in tutta tranquillità.