La strana e inedita coppia, formata dal comico-blogger Beppe Grillo e dal magistrato anti- corruzione Luigi de Magistris, ha fatto irruzione nell'Europarlamento per denunciare in un pubblico dibattito inquietanti dubbi sulla destinazione di fondi comunitari per miliardi di euro. Naturalmente Grillo e de Magistris si sono espressi con i termini e i modi diversissimi dei rispettivi ruoli. Il comico ha urlato battute esilaranti chiedendo il blocco dei fondi comunitari all'Italia perché «è come darli a Bokassa» (ex dittatore centroafricano). Ma ha anche proposto di mettere in rete il percorso del denaro pubblico distribuito dall'Ue per consentire il controllo diretto dei cittadini. De Magistris ha sostenuto implicitamente le affermazioni del comico tracciando una analisi tecnico-giuridica sulle anomalie e le carenze di controlli nella destinazione dei finanziamenti Ue.
Il magistrato ha evidenziato un sistema dove i principali poteri (partiti, autorità dello Stato, sindacati, clero, intermediari vari) e la criminalità organizzata parteciperebbero alla spartizione di somme enormi in arrivo da Bruxelles. Il dibattito, organizzato dall'eurodeputato ex dipietrista Giulietto Chiesa e integrato da un intervento del giornalista Marco Travaglio, è stato affollato da eurodeputati italiani del centrosinistra (tra cui Lilli Gruber, Giusto Catania, Marco Rizzo, Claudio Fava, Monica Frassoni, Marco Pannella, Vittorio Prodi) e del centrodestra (Gabriele Albertini, Amalia Sartori, Umberto Pirilli, Romano La Russa). Ha generato spunti polemici quando le accuse più pesanti di Grillo hanno colpito l'intero sistema dei partiti provocando reazioni tra vari politici presenti. Fava ha invitato Grillo a venire nell'Europarlamento «anche per imparare».
(fonte Corriere.it)