Venti anni potrebbero sembrare pochi o tanti, ma il vero metro di giudizio per capire l’importanza ed il ruolo svolto nel territorio dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto, si misurano solo attraverso l’ammontare degli investimenti fatti. Sono poco meno di 17 milioni i fondi destinati a tre settori strategici come arte, sanità e volontariato dall’Istituzione presieduta dal dinamico Dario Pompili. Data di nascita ufficiale il 5 marzo del 1992, e da allora una storia di presenza continua e fattiva nei tre ambiti individuati che è stata possibile grazie anche ad una oculata gestione dell’attività patrimoniale della Fondazione. “ Sono numeri molto importanti –afferma con una punta di orgoglio il Presidente Pompili– che testimoniano una corretta gestione, soprattutto in questi momenti di grande caos finanziario.”
Il Buon padre di famiglia- Prosegue Pompili “ Abbiamo sempre tenuto presente la vecchia regola del buon padre di famiglia, e non ci siamo fatti prendere dalle mode del momento. Una Fondazione può spendere per legge, solo l’utile derivante dalla gestione patrimoniale, e a questa noi abbiamo destinato molta attenzione nel corso di questi 20 anni tanto che dai 48 milioni circa del 2000 siamo passati agli attuali 72. Quasi un 50% di aumento, e se penso ad altri patrimoni letteralmente sfumati, capisco che la regola l’abbiamo messa in pratica bene. Abbiamo sempre investito in titoli ed obbligazioni dello Stato e la prudenza è stata quella che poi ci ha consentito di intervenire seriamente nello spoletino”
Le tre aree di intervento– Indubbiamente una redditualità così forte fa gola a molti e la Fondazione nel tempo è stata sommersa da domande di aiuto. E’ per questo che il Presidente Pompili ci spiega è stato necessario individuare delle aree di investimento che rappresentassero non solo un intervento di tipo filantropico, ma un progettare seriamente sullo sviluppo del territorio. Spiega Pompili “ Ci siamo orientati subito sulle specificità di questa area, ovvero l’arte e la cultura, la sanità intesa come efficienza del servizio ai cittadini ed il volontariato, per non dimenticare che il profitto ha in se anche una valenza etica. Per l’arte spendiamo circa 7 milioni di euro. Siamo ormai da tempo il primo finanziatore del Festival di Spoleto, l’unico vorrei dire, oltre i fondi destinati dallo Stato, sul quale contare in maniera continuativa. Ma per noi sono molto importanti anche il Teatro Lirico Sperimentale, la Settimana Internazionale della Danza, Il Festival della Fisarmonica del musicista Patarini etc. Sul versante della cultura per noi è stata molto importante l’intervento per la valorizzazione degli artisti spoletini degli anni’50, De Gregorio, Raspi, Rambaldi, Marignoli, Toscano, Orsini ( clicca qui), come anche l’acquisto fatto dalla Fondazione di due opere di Leoncillo Leonardi e offerte in comodato gratuito alla Galleria di D’Arte Moderna della città di Spoleto”.
L’altro importante filone di intervento della Fondazione Carispo è da sempre la sanità spoletina, dove gli investimenti in termini di macchinari per rendere sempre più efficiente il servizio ai cittadini è stato sempre sostanzioso. Ben 3,6 milioni di euro i fondi spesi per l’Ospedale di Spoleto.
“Presso il nostro nosocomio c’erano delle importanti figure professionali -racconta il presidente della Fondazione- che senza l’ausilio della moderna tecnologia diagnostica o operativa, rischiavamo finissero in altri ospedali, riducendo l’importanza del servizio sanitario spoletino a poco più di un presidio. Ecco in questo settore abbiamo fatto quanto più potevamo per motivare e rendere efficenti le prestazioni a favore dei cittadini. La risonanza magnetica, apparecchi per mammografie e colonscopie, strumenti oculistici all’avanguardia, ecografi per la ginecologia, apparecchiature per la radioterapia, gli arredi del centro trasfusionale, la ristrutturazione del reparto di anestesia e rianimazione, più un forte intervento all’Utic ( l’Unità di Terapia Intensiva Coronarica ndr. ). A cardiologia tra non molto destineremo un altro intervento sostanzioso. Insomma abbiamo fatto davvero il possibile per rendere etico il nostro profitto di gestione”. Il presidente della Fondazione però non dimentica certo il terzo settore di intervento, ovvero tutta la galassia del volontariato cittadino. Pompili, che non nasconde la sua salda radice cattolica, sa che senza quest’ultimo molti diritti dei cittadini sarebbero in pericolo. Ed è per questo che anche qui gli interventi sono stati speciali e provvidenziali.
“Per il volontariato voglio spiegare una cosa importante –chiarisce il Presidente Pompili– è decisiva la periodicità degli interventi per le associazioni cittadine, in modo che possano programmarsi anno dopo anno senza temere contraccolpi pericolosi. Non importa infatti la cifra che destiniamo a queste benemerite associazioni ma come lo diamo e per quanto tempo. La Fondazione spende in questo ambito circa 2,5 milioni di euro e posso dire che non sono mai abbastanza per dare una mano a chi si alza la mattina e va aiutare in silenzio chi nella vita è stato più sfortunato.”
I benefici solo a Spoleto?- La Fondazione ha inevitabilmente richieste anche da altri territori e il Presidente Pompili chiarisce che sarebbe sbagliato fermarsi, quando possibile, al solo territorio di Spoleto. Ecco così che l’istituzione interviene anche in aree come la Valnerina, Gualdo Cattaneo, Giano, Acquasparta. “A Spoleto siamo stati artefici di interventi necessari- aggiunge Pompili- come la recente ripulitura di Porta Garibaldi, ma anche consistenti e importanti come quello sulla Rocca Albornoziana o come quello decisivo alla Basilica di San Salvatore, ora patrimonio Unesco. Su quest’ultimo progetto devo citare l’illuminato ruolo del Prof. Giovanni Antonelli e del mio predecessore Alberto Pacifici”.
La forza della Fondazione- Ci riserviamo in ultima parte dell’incontro con il Presidente Pompili qualche curiosità circa la Fondazione stessa, sulla sua capacità di vivere a lungo oltre le tempeste in corso e su come questo sia possibile guidando 22 persone del consiglio di amministrazione e oltre 100 soci dell’assemblea. “Andiamo tutti molto d’accordo –risponde sornione il presidente Pompili- e a parte le battute, ha sempre contato molto la perfetta sintonia con le singole individualità presenti. Ritengo in tutta onestà di aver nominato persone di buon senso e soprattutto sensibili e rispettose, capaci nelle loro professioni o esperienze. In questo penso di aver adottato un buon criterio di selezione. Sa, con 72 milioni circa di patrimonio sono state tante le situazioni in cui ci volevano tirare per la giacchetta. Ma il nostro vanto è, come detto anche all’inizio, che le mode non fanno per noi ed è così che abbiamo superato anche i cavalloni più alti, e che le nostre insegne sono ancora appese al muro.”
In chiusura consegnamo al Presidente Dario Pompili una mail di un lettore che alcuni giorni fa manifestò un plauso al ruolo svolto in sanità dalla Fondazione Carispo e al personale medico dell'Ospedale di Spoleto. Grazie ad una nuova strumentazione donata dall’istituzione, il nostro lettore si è visto diagnosticare in tempo una grave malattia che ha potuto curare efficacemente, guarendo completamente.
Ecco il testo integrale:
Vorrei esprimere un particolare ringraziamento all’equipe del dott. Colucci ed alla Fondazione Cassa di Risparmio. Soprassedendo sulla fase della scoperta di questa terribile malattia del nostro tempo e di come ti cambia la visuale del mondo, che può capire soltanto chi l’ha avuta, sento il dovere di esternare la mia gratitudine ai dottori ed a tutti i loro collaboratori per l’alta professionalità e la squisita umanità, nonché di fare i complimenti alla Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto che ha fornito il macchinario con cui mi hanno letteralmente salvato la vita. Concludo con una considerazione, essendomi trovato sul luogo, ho constatato che con un paio di macchinari, si salvano circa 200 vite all’anno e che entrambi sono stati donati da questa istituzione; quindi esiste anche una parte sana delle istituzioni.
Grazie a tutti ( lettera firmata)
(Carlo Vantaggioli)