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LA DESTRA E FI ATTACCANO IL VESCOVO DI SPOLETO – NORCIA SULLA VICENDA DELLE CASE POPOLARI

Redazione

LA DESTRA E FI ATTACCANO IL VESCOVO DI SPOLETO – NORCIA SULLA VICENDA DELLE CASE POPOLARI

Sab, 26/01/2008 - 00:54

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Strano Paese l’Italia. Dove qualunque cosa si faccia, o si dica, è sempre sottoposta a critica, a mille diverse interpretazioni. Emblematico in queste ore il ‘caso’ di monsignor Riccardo Fontana, arcivescovo di Spoleto-Norcia. Più volte finito, in un tempo neanche tanto lontano, nel mirino della Cdl spoletina con l’accusa di portar acqua al mulino del centro sinistra. Di oggi invece l’accusa de La Destra nursina, di dar sponda al primo cittadino Nicola Alemanno (in quota ad Alleanza Nazionale) nella vicenda delle case popolari. Una situazione spinosa, dall’iter a volte incerto, che registra, in fila d’attesa, una quarantina di famiglie meno abbienti. Ma che ha meritato una qualche favorevole attenzione, seppur con i naturali distinguo politico-amministrativi, dell’assessore regionale di Rifondazione Stufara. Ed eccole dunque le critiche piovute sul prelato all’indomani dei commenti fatti nell’incontro con i giornalisti per celebrare la festa di San Francesco di Sales. A caricare l’arma è il consigliere di Forza Italia Alberto Canali, ex vicesindaco, le cui deleghe sono state revocate proprio dopo la divergenza di idee con il primo cittadino sulle case popolari. “Sono stupito dalle parole di monsignor Fontana – dice Canali – nessuno si aspettava questo tipo di intervento”. A premere il grilletto, invece, è il consigliere approdato a La Destra, Sante Coccia: “Non capisco questo intervento, il nostro arcivescovo dovrebbe occuparsi di compiti diversi, più spirituali, e non di politica”. Insomma, come si fa, si fa male. Ma forse il problema sta proprio nella differenza fra il fare e il non fare. Dove, in mezzo, si può creare un mare di giudizi.

Sembra quasi di assistere ad uno di quei film ambientati a Brescello, dove il povero don verrà trasferito per volontà di uno schieramento politico: che farà ben presto mea culpa organizzando il ritorno in diocesi del proprio pastore.

Povero don Camillo, pardon monsignor Fontana

(Ca.Cer. e Sa.Fra)

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(aggiornato alle 00.14 del 28 gennaio 2008)


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