Di Urbano Barelli (*)
Dopo l’incostituzionalità ed il fallimento della legge regionale sulla semplificazione amministrativa, prosegue incessante l’attività di confusione normativa sull’urbanistica in danno del territorio e del paesaggio umbro.
I consiglieri regionali Smacchi, Barberini e Galanello del Pd chiedono una legge regionale per sanare gli abusi edilizi nelle zone agricole, incuranti dell’evidente incostituzionalità e dell’enorme danno al principio di legalità e al paesaggio umbro.
La richiesta dei tre consiglieri regionali fa il paio con quella presentata dal socialista Rometti (infaticabile assessore contro l’ambiente) il quale si è distinto nel recente passato nella difesa della sanatoria edilizia nei boschi di Magione.
La nuova proposta di legge sulla “perequazione urbanistica” contiene ben 51 articoli (perlopiù incomprensibili), 38 dei quali di modifica di precedenti articoli o commi o singole parole di una nutrita serie di leggi e leggine.
Tra le altre, la parte più sorprendente è la singolare attenzione dedicata agli animali da compagnia che nulla avrebbero a che fare con l’urbanistica. Ma non è così, perché il fantasioso e fervido ufficio urbanistica regionale e l’assessore Rometti hanno invece pensato che sia arrivato il momento di dedicarsi ai poveri animali da compagnia: cani, gatti, pappagalli, pesci rossi, tartarughe, criceti, cavalli, e perché no, anche iguana, serpenti, e più raramente – si legge in wikipedia – ragni e scorpioni. Insomma, non essendo indicato nella legge regionale un qualche criterio per distinguerli, il risultato è che qualsiasi animale può essere scelto per avere compagnia.
Di che cosa ha bisogno un animale da compagnia? Ma di un ricovero, è evidente!
Ecco quindi che l’articolo 38 della proposta di legge si dilunga nella puntigliosa disciplina dei “ricoveri per cani a scopo amatoriale, ludico e sportivo e senza fini di lucro” in zona agricola. Nell’articolo si prevede che il ricovero per i cani non può superare i 100 metri quadrati, e se per qualcuno 100 mq. sono pochi, nessun problema perché è previsto che un aumento “in una misura non superore al doppio”!
Mentre a Milano la Regione si fa vanto del paesaggio umbro con le foto di Steve McCurry, a Perugia il Piano paesaggistico regionale è fermo da più di un anno dopo la preadozione della prima parte (in sostanza non è mai partito) e intanto avanzano a grandi passi le proposte di sanatoria degli abusi edilizi e di nuove costruzioni nelle zone agricole.
Come nella nostra migliore tradizione, si predica bene e si razzola malissimo.
(*) Presidente di Italia Nostra di Perugia