Annullata l’ordinanza di custodia cautelare relativa all’inchiesta Sibilla, che aveva portato poco più di un mese fa ad emettere 6 misure limitative della libertà per l’accusa di istigazione al terrorismo ed all’eversione dell’ordine democratico. La posizione più grave era quella relativa all’anarchico Alfredo Cospito (già in carcere per altri reati) ed al 34enne di Spoleto Michele Fabiani, finito ai domiciliari con braccialetto elettronico. Per altre 4 persone, invece, era previsto l’obbligo di dimora.
Il Tribunale del Riesame di Perugia ha accolto l’istanza presentata dai difensori di alcuni degli indagati, annullando l’ordinanza del gip perugino. Le motivazioni della decisione saranno rese note entro 45 giorni.
Michele Fabiani, difeso dagli avvocati Carmelo Parente e Leonardo Pompili, è dunque tornato libero. Dopo l’interrogatorio di garanzia, il gip aveva concesso a Fabiani la possibilità di uscire di casa per recarsi al lavoro, confermando tuttavia i domiciliari con braccialetto elettronico. Un provvedimento appunto impugnato dai suoi difensori davanti al Riesame, che ha disposto ora l’immediata cessazione della misura cautelare.
Il ricorso – spiega l’avvocato Parente – era “basato principalmente su aspetti tecnici, citando due recentissime sentenze della Cassazione con riferimento alla galassia anarchica”. Nel mirino anche, secondo la difesa, l’inesistenza delle esigenze cautelari, con alcuni aspetti dell’ordinanza che sarebbero stati viziati. Come l’attenzione ai precedenti penali di Fabiani, relativi però a ben 14 anni fa.
Oltre al 34enne spoletino, tornano comunque pienamente liberi anche gli altri indagati (tranne Cospito che rimane detenuto per altri reati).
L’inchiesta condotta dal pm perugino Manuela Comodi ruota attorno alla pubblicazione di una rivista anarchica, “Vetriolo” (contenente anche degli scritti di Cospito dal carcere), ed alle riunioni del “Circolaccio” di Spoleto.