Numerosi – in tutto il Comune di Gubbio – sono stati i fossi ripuliti (in corso in queste ore gli ultimi step su alcuni di essi) e i torrenti presso i quali è stato realizzato il ripristino dell’officiosità idraulica, in alcuni casi dopo anni di incuria, mancata manutenzione e vegetazione a ostacolo del corretto deflusso delle acque.
Nello specifico sono stati interessati dai vari interventi il torrente Camignano, il fiume Burano, il fosso della Contessa, lo Zappacenere, il San Donato, il torrente San Giorgio a Ospedaletto, con consolidamento dell’alveo con scogliere e palificate, oltre alla sistemazione del ponte danneggiato a Isolaccia (zona Morena), la sistemazione della frana a Loreto (di prossima riapertura il tratto stradale dopo anni), e i fossi in località San Marco.

Un’operazione resa possibile grazie a un finanziamento arrivato dalla Regione Umbria all’indomani dell’alluvione del 15 settembre 2022, quando vennero stanziati alcuni fondi – oltre 8 milioni per i tre Comuni di Gubbio, Scheggia e Pascelupo e Pietralunga – parte dei quali utilizzati per risarcimenti ai privati e alle attività, interventi di prima necessità e ora per l’attività di prevenzione, legata a queste operazioni di “ripulitura” e risistemazione dell’alveo dei torrenti”.
I lavori sono stati eseguiti dal settore Manutenzioni, Lavori Pubblici e Protezione Civile del Comune di Gubbio, soggetto attuatore, con il coordinamento della Regione Umbria e insieme all’Agenzia Forestale. A tale importante operazione dovrà ora seguire, da parte dei frontisti – i proprietari dei terreni posti di fronte a fossi e fiumi – una manutenzione ordinaria, peraltro obbligatoria, finalizzata a mantenere puliti gli argini, dietro richiesta di autorizzazione alla Regione (questo il modulo scaricabile), valida per tre anni.