La regione Umbria è impegnata in prima linea per garantire a tutti la fruibilità della rete e per il riconoscimento di Internet Bene comune.
La nuova legge sulle infrastrutture delle telecomunicazioni, ora al vaglio del CAL Umbria, vuole eliminare le “differenze”, quelle sociali e culturali, quelle economiche e quelle infrastrutturali visto che la Rete ha prodotto un cambiamento che sta investendo profondamente tutto e tutti. Obiettivo della legge regionale è il superamento del digital divide che significa garantire piena libertà di accesso e di utilizzo della rete per tutti i cittadini. Purtroppo è notizia di questi giorni che gli sforzi, che tra grandi difficoltà si stanno compiendo, rischiano di essere inficiati da una delibera di Agcom sulla tutela del copyright e del diritto di autore una vera e propria mannaia sulla libertà in internet, e non solo.
Il testo, che ha davanti a se due mesi durante i quali l’Autorità raccoglierà le indicazioni degli operatori, se confermato trasformerebbe ogni intermediario della rete in un vero e proprio organo di polizia giudiziaria con poteri analoghi a quelli della magistratura. La delibera darebbe il potere ad Agcom di chiedere agli intermediari i nomi dei titolari di siti, blog, forum, a fronte della segnalazione di un detentore di diritto d'autore, cioè prima ancora che la violazione venga accertata. E gli intermediari avrebbero 48 ore di tempo per adeguarsi.
La stessa associazione Assprovider si sta mobilitando per una modifica della normativa che di fatto imporrebbe controlli a setaccio del nostro traffico internet, la possibilità di svelare le identità degli utenti svelate alle aziende del copyright a fronte di semplici segnalazioni di pirateria, cancellazione coatta anche dei commenti e articoli che si limitano a incoraggiare alla violazione del diritto d'autore e nuovi obblighi in capo a Google e Youtube.
Se da un lato è giusto predisporre strumenti per la tutela del diritto d’autore, dall’altro non può diventare questa esigenza un cavallo di Troia per minare la libertà di espressione, la libertà di utilizzo della rete e la difesa della privacy degli utenti.
Sosteniamo sin da ora la mobilitazione degli operatori che sta crescendo giorno dopo giorno e auspichiamo una decisa modifica del testo di una normativa liberticida e repressiva.