Si è svolto a Roma il tavolo tra Ministero dello sviluppo economico, Indesit Company e sindacati riguardante la vertenza dei 1400 esuberi in Italia del settore degli elettrodomestici. Da Fabriano hanno proposto una revisione del piano di restrutturazione che comporti meno esuberi e più investimenti: si tratterebbe dunque di riassorbire 150 unità e di investire tra i 70 e i 78 milioni, congiuntamente al mantenimento del polo di Melano. Non ci sarebbero nel piano ulteriori licenziamenti, oltre al fatto che in questo modo non verrebbero chiusi Fabriano, Comunanza e Caserta. Al reparto di Melano toccherebbe poi assorbire alcune produzioni, come le cucine, i maxi forni e i prodotti speciali.
La risposta delle istituzioni coinvolte sembra dunque tiepida, seppur utile a riaprire la concertazione per il futuro dell'azienda. Per la Uil, nello specifico, la contrattazione “è insufficiente”, mentre per la Cisl “è stata importante questa prima apertura dell'azienda sulla revisione del piano presentato lo scorso 4 giugno, ma le proposte di modifica sono ancora del tutto insufficienti”. L'onorevole Giulietti, dall'Umbria, ha detto a Tuttoggi.info che “si è aperto uno spiraglio per il futuro della Indesit”.
La crisi – La recessione ha colpito, negli ultimi dieci anni, tutta la produzione dell'industria degli elettrodomestici, con la produzione che è passata da 30 milioni di pezzi a 15, anche per l'entrata sul mercato dei produttori coreani e turchi. La crisi ha coinvolto inoltre altre multinazionali come Whirlpool, Electrolux, Candy, Brandt, Nardi.
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(Ale. Chi.)
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