I nodi emersi nell'assemblea della funzione pubblica | Il 28 settembre presidio fuori dal Consiglio regionale in attesa di risposte
Indennità Covid e ripristino reparti, la sanità umbra pronta allo sciopero. L’assemblea dei delegati Fp Cgil, Cisl Pf, Uil Fpl, Nursing Up e Fials, dopo aver evidenziato i nodi della sanità umbra, ha avviato la mobilitazione sui territori.
Con un presidio per il 28 settembre in occasione della seduta del Consiglio regionale. E ulteriori iniziative di mobilitazione e protesta, non escludendo “se necessario” lo sciopero in caso di mancate risposte da parte della Regione.
Indennità Covid
I sindacati lamentano il blocco del confronto con la Regione e la disdetta, di fatto, dell’accordo del 5 maggio scorso sull’emergenza Covid, con il taglio dei 2 milioni e 800 mila euro promessi. Ai dipendenti dell’Istituto Zooprofilattico non sono stati erogati i premi Covid per il lavoro in più svolto.
Assunzioni e reparti
Ma ci sono anche altri nodi legati al personale e, di conseguenza, ai servizi erogati ai cittadini. I sindacati denunciano “l’immobilità delle Aziende”, la mancata progettualità di investimenti nella sanità pubblica, la mancata assunzione di personale e proroghe di contratti a tempo indeterminato, con conseguenti gravi carenze di organico.
Situazione aggravata dalla mancata riaperture dei reparti in tutte le Aziende ospedaliere chiusi in piena emergenza Covid, che costringe personale e utenti alle “mobilità forzate”.
Criticità di fronte alle quali, se non avranno risposte da parte della Regione, i sindacati della funzione pubblica sono pronti a indire uno sciopero in sanità.