“Il giudice amministrativo è il Giudice della Legalità, e lo vorrei dire senza alcuna retorica né infingimenti, che per chi assume responsabilità di governo di una comunità rappresenta un fattore imprescindibile per il corretto esercizio della funzione amministrativa”. E’ quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, nel suo intervento alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario del Tribunale Amministrativo Regionale. Secondo la presidente “la giurisprudenza amministrativa costituisce la pietra angolare su cui misurare, in termini di legalità e legittimità, sia le proposte di riforma legislativa dell’organizzazione ed attività amministrativa, sia la relativa attività esecutiva ed amministrativa attuativa”, ed ha poi aggiunto che “il rapporto tra Regioni, autonomie locali e Tribunali amministrativi regionali è particolarmente significativo”, soprattutto alla luce del nuovo titolo V della Costituzione e di una volontà politica “di accelerare una riforma federale dello Stato, che da più parti ha posto la necessità di una maggiore saldatura tra Regioni e Tribunali amministrativi regionali”. “E’, infatti, connaturato ai sistemi di carattere federale – ha proseguito la presidente – attribuire alle autonomie anche il compito di legiferare sulla giustizia amministrativa regionale”. La presidente ha poi voluto ricordare la particolare e forte azione riformatrice messa in atto dalla Giunta regionale da lei presieduta, proprio in direzione della semplificazione amministrativa: “Sotto il profilo delle riforme amministrative l’impegno della Regione Umbria è massimo. Basti pensare alla recente legge sulla semplificazione amministrativa ed alla riforma endoregionale. Con la legge di semplificazione – ha spiegato la presidente – , che ha anticipato per molti versi il disegno di legge nazionale sulla semplificazione, sono state introdotte significative novità che vanno ad impattare sull’attività amministrativa degli enti locali della nostra comunità regionale. Si sono semplificate le procedure nel campo dell’edilizia e dell’urbanistica, attribuendo, ad esempio alla Giunta comunale, il potere di approvare i piani attuativi conformi al Piano Regolatore Generale. E’ stato rivisitato e snellito il procedimento di convocazione e decisione della conferenza di servizi. Il diritto di accesso ai documenti amministrativi è stato allargato a chiunque vi abbia interesse”. E’ stata quindi ricordata la decisione di procedere alla definizione di testi unici in materia di governo del territorio, commercio, sanità e welfare, industria ed artigianato. “E’ innegabile – ha affermato Marini -, che la portata delle riforme legislative non è sufficiente ad ottenere quel cambiamento atteso da tutti, senza la collaborazione di tutti gli attori coinvolti, specie da parte di coloro che sono oggi presenti in questa sede autorevole. La Regione, da parte sua, mettendo in atto tutte quelle azioni che possono favorire una semplificazione normativa e dei procedimenti amministrativi, che è ben lontana dal rappresentare la volontà di una “deregulation”, incoraggerà tuttavia una maggiore responsabilità sia degli attori istituzionali, sia dei cittadini, dei professionisti e delle imprese”. La presidente ha anche ricordato come nel corso di quest’anno entreranno a regime importantissime riforme, come la cancellazione delle Comunità Montane, la costituzione delle Unioni speciali dei Comuni e quelle in materia socio sanitaria e turistica, la semplificazione organizzativa delle funzioni gestionali e di regolazione in materia di rifiuti e di ciclo idrico integrato, mantenendo unicamente l’Autorità di ambito, la riforma delle funzioni e competenze delle Province. “Infine – ha proseguito la presidente – già dalle prossime settimane la Giunta regionale presenterà due disegni di legge in ambito sanitario, nello sforzo di razionalizzazione e sostenibilità finanziaria del sistema sanitario regionale che già dall’anno 2013 dovrà attuare una diminuzione di spesa di oltre 60 milioni di euro per arrivare a 120 milioni di euro nel 2014, volti a ridefinire gli ambiti territoriali delle Aziende USL riducendone il numero e ridefinendo l’organizzazione e la ‘mission’ delle Aziende ospedaliere di Perugia e Terni sia nel rapporto con la Facoltà di Medicina, sia con una maggiore integrazione dei servizi, con l’obiettivo di diminuire il peso ed il costo della tecnostruttura sanitaria”