In Umbria nei primi sei mesi dell’anno sono state presentate 10.478 domande di richiesta Naspi (gli ammortizzatori sociali per chi ha perso il lavoro). Un incremento, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, del 5,5%.
Brutte notizie anche dai redditi: in base alle dichiarazioni Irpef 2017 (sull’anno 2016) comunicate dal ministero delle Finanze, a Perugia il reddito medio è a quota 23.535 all’anno (-3,23% dal 2008, cioè dall’inizio della crisi), mentre nello stessi periodo a Terni la ricchezza media è calata del 4,16% in termini reali (siamo a 21.896 euro).
“Nonostante da qualche parte ci si affanni a ‘delineare’ una presunta ripresa dell’economia umbra, con le ‘piccole eccezioni’ della stagnazione dei consumi e del lavoro – commentano dalla Cgil il segretario della Camera del lavoro di Perugia Filippo Ciavaglia e Mario Bravi (Ires) – i fondamentali dell’economia umbra e perugina indicano un quadro non positivo. I recenti dati del ministero delle Finanze ci dicono che nel confronto 2008-2017 le due città capoluogo della nostra regione hanno perso reddito in termini reali, con un trend che continua ad essere negativo“.
Così come preoccupano i due dirigenti Cgil i dati relativo al lavoro: “È evidente che una nuova politica del lavoro, che rilanci investimenti e consumi diventa sempre più necessaria e centrale. Per questo – annunciano Ciavaglia e Bravi – nei prossimi giorni come Camera del Lavoro di Perugia rilanceremo la battaglia per una nuova politica fiscale anche a livello locale, che contrasti la logica devastante della ‘Flat- Tax’, puntando alla difesa dei lavoratori e pensionati con redditi più bassi. Dunque, nell’ambito della contrattazione sociale con i comuni e gli altri enti locali, intendiamo affrontare anche il nodo della tassazione locale che in media, in Umbria, pesa per 1.560 euro (annualmente) sulle tasche di ogni persona, senza tener conto delle effettive condizioni sociali. Da questo punto di vista – sottolineano – va detto che il confronto con il Comune di Perugia non è stato assolutamente proficuo, riteniamo necessario che questo riparta anche sulle nuove basi che abbiamo prima delineato“.