Si è aperto oggi, anche se con un rinvio per legittimo impedimento, il processo a carico dell’ex broker finanziario e vicesindaco del comune di Norcia Adriano Di Stefano, finito appena una settimana fa nel mirino della “Iena” Giulio Golia che lo ha pedinato e rintracciato nella città di San Bendetto per intervistarlo in merito alla sua presunta truffa, senza però ottenere alcuna dichiarazione. Di Stefano si era limitato a dire che “c’è un procedimento penale in corso”. Procedimento che proprio stamattina è stato istruito dal giudice monocratico Francesco Salerno il quale però, preso atto del legittimo impedimento del legale difensore di Di Stefano, l’avvocato Roberto Migno, impegnato a Viterbo nel ruolo di giudice onorario, ha aggiornato l’udienza al prossimo 17 settembre.
Il raggiro – C’è stato comunque il tempo, per gli avvocati, di depositare le costituzioni di parte civile, una ventina in tutto, tra i quali figura anche un “colosso” come la banca Unicredit. L’articolata truffa che Di Stefano avrebbe architettato consisteva infatti sia nel prendere gli assegni che i clienti gli affidavano e farli incassare a terzi, sia nel far passare quegli stessi assegni da un cliente all’altro, dando così a questi ultimi l’impressione che gli investimenti fatti cominciassero a dare i loro frutti. Un meccanismo che ha generato un “tutti contro tutti” e che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati ai altre 11 persone, clienti dell’ex broker che hanno incassato quegli assegni, finite alla sbarra insieme al presunto truffatore con l’accusa di ricettazione.
Oro Norcia 2009 – Ma Di Stefano è interessato da una seconda vicenda giudiziaria, relativa ai fondi per l’edizione 2009 di Oro Norcia. A contrapporsi all’allora vicesindaco è la Pro Loco di Norcia che gli contesta la gestione delle sponsorizzazioni e che tempo fa si era opposta, tramite l’avvocato Luisa Di Curzio, alla richiesta di archiviazione del pubblico ministero Mara Pucci, chiedendo di prendere in considerazione un fascicolo integrativo della Guardia di Finanza che era rimasto in un primo momento fuori dalle indagini. Il giudice aveva accolto l’istanza e rimandato gli atti al PM affinchè riaprisse l’inchiesta, con un nuovo capo di imputazione. Il relativo processo – la Pro Loco si è costituita parte civile nelle persone del presidente, del segretario e di un consigliere – verrà in sostanza “accorpato” a quello sulla presunta truffa, e tornerà in aula il 17 settembre.
Testimoni – Si conoscerà solo in quella data la lista dei testimoni citati dalle varie parti in causa, che sarà presumibilmente molto sostanziosa. Ci saranno con ogni probabilità coloro i quali mercoledì scorso, in prima serata su Italia 1, hanno detto di non spiegarsi perché Adriano Di Stefano, dopo una sfilza di denunce e un indagine durata anni, sia ancora libero di andarsene in giro per Norcia come se nulla fosse accaduto. Qualcuno si era spinto perfino oltre, ammettendo che farebbe fatica a rispondere delle proprie azioni qualora dovesse incontrarlo per strada. Dovranno pazientare ancora prima di conoscere il destino di colui che un tempo consideravano non solo un professionista serio, ma anche un amico fidato.
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