Ri. Fo.
Si è svolta questa mattina la manifestazione con cui Confartigianato Imprese Terni, Confcommercio Imprese per l’Italia – provincia di Terni, Confesercenti provincia di Terni e Confapi – associazione delle piccole e medie imprese della provincia di Terni hanno protestato per denunciare le crisi aziendali, le cessazioni di attività, i licenziamenti ed il ricorso alla cassa integrazione che avvengono nel nostro territorio. E’ la prima volta che a Terni viene organizzata una manifestazione, a difesa del tessuto delle imprese, dai numeri così importanti: sono stati, infatti, coinvolti circa 180 mezzi da lavoro ed hanno sfilato in corteo quasi un migliaio di persone. I manifestanti si sono ritrovati, intorno alle ore 9:00, presso il parcheggio di Vocabolo Staino ed hanno poi percorso Via Gramsci, Via Guglielmi e Corso del Popolo fino a raggiungere Piazza Europa. Secondo Giuseppe Flamini, Ivano Rulli, Italo Federici e Carlo Salvati, presidenti nelle sezioni di Terni delle sigle che hanno promosso, organizzato e partecipato alla manifestazione: “Si deve intervenire subito con azioni condivise che sostengano e finanzino il rilancio delle imprese, che assicurino liquidità alle micro e piccole imprese anche con il pagamento immediato delle forniture agli enti pubblici, che vogliano governare e affrontare la profonda situzione di disagio delle persone che concretizzano le attività di impresa. Un disagio che è divenuto un fenomeno sociale: imprenditori, lavoratori, giovani e famiglie che non ce la fanno più ad andare avanti. Il Governo e gli enti locali – continuano i presidenti – si illudono di poter riequilibrare i loro bilanci, dissestati da decenni di sprechi, inefficienze e irresponsabilità con una tassazione delle imprese e delle famiglie al di sopra del tollerabile. Occorre che le banche tornino a finanziare le imprese e che i Governi comprendano che è più importante, per rilanciare l’economia, finanziare le imprese piuttosto che le banche.” Nel corso della manifestazione di questa mattina sono stati diffusi alcuni dati, riguardanti l’andamento medio delle imprese presenti sul territorio, in base ai quali all’Umbria spetterebbero: 1) il record di incidenza di fallimenti in Italia nei primi tre mesi del 2012, 9 ogni 10.000 imprese operative (dati CERVED); 2) il record di incremento di imprese “protestate”, con una percentuale che si attesta come la più alta in italia (dati CERVED); 3) il record di incremento della disoccupazione nel centro-nord; 4) oltre 30mila lavoratori in cassa integrazione. “Si rendono necessari – concludono Flamini, Rulli, Federici e Salvati – una maggiore consapevolezza della situazione reale delle imprese, un confronto più stretto con le associazioni di categoria su tutte le questioni amministrative e sugli strumenti per uscire dalla crisi, una vicinanza anche personale agli imprenditori e a tutte le persone che lavorano nelle imprese, perchè in italia sono già 37 i suicidi di piccoli imprenditori dall’inizio della crisi (dati CGIA Mestre) e sembra che in tanti facciano finta di non aver capito la situazione di reale difficoltà delle imprese. Noi la conosciamo.”
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