Impianti sportivi, in commissione l'ok sulla gestione diretta | Prisco "Prendere in mano la situazione" - Tuttoggi.info

Impianti sportivi, in commissione l’ok sulla gestione diretta | Prisco “Prendere in mano la situazione”

Cristiana Mapelli

Impianti sportivi, in commissione l’ok sulla gestione diretta | Prisco “Prendere in mano la situazione”

Nella seduta affari costituzionale approvate le modifiche al regolamento per l'affidamento delle strutture di proprietà del Comune
Mar, 18/10/2016 - 17:00

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Un primo passo e si va avanti. Nove voti che hanno determinato l’approvazione della preconsiliare per la modifica del regolamento sulle modalità di affidamento degli impianti sportivi di proprietà del Comune di Perugia.

Le modifiche. Tecnicamente la modifica riguarda esclusivamente l’art. 1 (oggetto del regolamento) che viene riscritto nel seguente modo: “Il presente Regolamento disciplina le modalità di affidamento del servizio di gestione degli impianti sportivi di proprietà del Comune di Perugia, non gestiti direttamente dalla stessa Amministrazione Comunale . La gestione degli impianti sportivi comunali non gestiti direttamente dal Comune è affidata sempre in concessione. Il presente regolamento non si applica alla concessione dello Stadio comunale “Renato Curi”. Nulla osta, dunque, alla modifica dell’art. 1 del Regolamento comunale, così da dare mandato agli uffici competenti di valutare la possibilità di una gestione diretta degli impianti.

Il consigliere dem Bori, in apertura, ha segnato che l’ipotesi di una rimozione dell’attuale gestore, per ragioni connesse all’interesse pubblico motivate da un eventuale risparmio, appare discutibile e configura la possibilità del falso ideologico. “Quella che sta andando in scena – sostiene il consigliere Pd – è una situazione mai vista nel Comune di Perugia: per questo, pur intendendo votare a favore della modifica regolamentare, occorre approfondire l’intera operazione specie con riferimento alla variazione al bilancio ed al sistema complessivo per evitare ogni possibile illegittimità“.

L’assessore Prisco ha spiegato successivamente i termini della vicenda. “Quando sono stati restituiti dal precedente gestore anticipatamente gli impianti sportivi al Comune – ha detto – si è dato avvio ad una gestione diretta che ha fatto registrare risultati favorevoli (es. risparmi, e buoni rapporti con le società). Nelle more è stata impostata la gara pubblica; nel capitolato è stato inserito un apposito articolo (il 28) che concedeva una riserva all’Amministrazione, senza dar luogo ad alcun rimborso al gestore, di poter revocare l’incarico con un preavviso di 6 mesi per pubblico interesse, concetto non legato al solo risparmio economico. Va precisato che questa norma è stata inserita quando non si sapeva nemmeno chi avrebbe partecipato al bando, in quanto precedente alla pubblicazione dello stesso. Si tratta peraltro di una clausola di diritto pubblico, ma anche di diritto privato, perché accettata espressamente da chi ha partecipato alla gara“.

Ma tornando al risparmio Prisco aggiunge: “Ci sono altri due elementi da considerare alla base dell’interesse pubblico: da un lato la necessità di eseguire dei lavori sulle tre strutture in esame (a breve all’Evangelisti, a fine anno al Pellini, nel 2017 al Santa Giuliana); questi lavori determineranno l’alterazione del Piano economico finanziario (Pef) in base al quale è stata aggiudicata la gara perché gli impianti, inevitabilmente, dovranno rimanere chiusi per un periodo significativo. Inoltre, secondo aspetto, non può essere sotteso quanto accaduto la scorsa estate. C’è la necessità, cioè, che l’Amministrazione prenda in mano la situazione affinché certi fatti non si ripetano più“. Un’operazione che ben si sposerebbe con quella di spending review approvata dalla maggioranza e alla base del programma di mandato del sindaco

Il capogruppo di Fi Massimo Perari ha detto di non essere convinto delle motivazioni addotte alla base dell’operazione complessiva con riferimento alla questione dei possibili risparmi. “Sono convinto che la gestione diretta sia possibile solo in casi eccezionali, perché ritengo che i privati, se ben regolamentati, possano gestire servizi in maniera più efficace per loro natura”.

Rosetti ha evidenziato alcune anomalie nell’atto che era stato portato all’attenzione delle tre commissioni congiunte; anomalie che permangono ancora oggi. “Non vorrei mai che un giorno, infatti, si dicesse che è stato il Consiglio con questa preconsiliare a prendere due decisioni: adottare una modifica regolamentare e attivare la gestione diretta, operazione cui non sono contraria per principio, ma che in questo contesto è basata su valutazioni economiche contraddittorie nei termini illustrati”. Secondo Rosetti la risoluzione del rapporto con Kronogest è possibile, ma non nei termini indicati: l’interesse pubblico dovrebbe essere, infatti, sopravvenuto e non già esistente ad origine come nel caso di specie. Per tutte queste ragioni Rosetti ha proposto di emendare la preconsiliare eliminando ogni riferimento alla determina di giunta.

Per Arcudi i cittadini stanno assistendo con preoccupazione a questa vicenda, perché è da un anno che se ne parla senza prendere una strada definitiva, specie per ciò che concerne l’Evangelisti, struttura fondamentale per i perugini che la frequentano in vari modi. “Continuiamo a percepire un’inadeguatezza dell’attuale Amministrazione che, sui temi centrali, non raggiunge mai risultati: mense scolastiche, case popolari, impianti sportivi. La gestione provata negli ultimi mesi è inadeguata ed ha creato problemi enormi per l’incapacità dell’assegnatario. Dunque la scelta del Comune di gestire direttamente, soprattutto l’Evangelisti, è giusta e condivisibile, anche per spegnere le polemiche approdate sui giornali nazionali con effetti deleteri per l’immagine di Perugia”. A conclusione di dibattito Rosetti ha integrato il suo intervento per dire che appare strano quanto sostenuto da Arcudi, visto che il consigliere, nelle passate legislature in qualità di vice sindaco, ha sempre applicato con la sua giunta la gestione indiretta, salvo scoprire solo oggi la bontà della gestione diretta. La capogruppo conferma che questa soluzione, per come avanzata, presenta molte ombre, anche con riferimento, ad esempio, all’applicazione dei quinto d’obbligo per il quale sussistono forti dubbi. In conclusione Rosetti ritiene impensabile che il consiglio debba avallare una determina interna di giunta su cui l’Assise non ha dato alcun indirizzo o mandato.

 

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