Sono state adottate di recente una proposta di direttiva quadro sull'ammissione di immigrati altamente qualificati nell'Unione europea con la quale si istituisce la Carta Blu Ue e una proposta di direttiva che stabilisce una procedura comune di domanda per il rilascio di un permesso unico di soggiorno e di lavoro e che prevede un insieme di diritti per i lavoratori di paesi terzi che soggiornano legalmente in uno Stato membro. La notizia è diffusa da Antenna Europe Direct – Info Point Europa con sede nel Palazzo della Provincia di Perugia in Piazza Italia. Di seguito le direttive in dettaglio:
Ammissione degli immigrati altamente qualificati – questa proposta di direttiva mira a stabilire condizioni di ingresso e soggiorno più vantaggiose per i cittadini di paesi terzi che intendono svolgere lavori altamente qualificati negli Stati membri dell'Ue, con l'introduzione di una Carta Blu Ue. È importante precisare che la proposta non dà luogo a un diritto di ammissione: il sistema è interamente fondato sulla domanda, rispetta pienamente il principio della preferenza comunitaria e la competenza conferita ai paesi membri di decidere il numero di persone ammesse. Poiché il fabbisogno dei mercati del lavoro varia da uno Stato membro all'altro, il sistema comune proposto è flessibile e centrato su alcuni punti chiave. Ad esempio,
introduce una procedura accelerata basata su criteri comuni: quando un cittadino di un paese terzo è ammesso in virtù di questo regime, riceve un permesso speciale di soggiorno e lavoro, chiamato Carta Blu europea, che gli conferisce una serie di diritti socio-economici e condizioni favorevoli per il ricongiungimento familiare, nonché un accesso più agevole al mercato del lavoro.
Procedura unica di domanda/permesso unico e insieme comune di diritti – la seconda proposta è di natura orizzontale ed è destinata a semplificare le procedure per tutti i potenziali immigrati che chiedono di soggiornare e lavorare in uno Stato membro. Vuole inoltre garantire un insieme comune di diritti, analoghi a quelli di cui beneficiano i cittadini comunitari, a tutti i lavoratori di paesi terzi che sono già stati ammessi in uno Stato membro e vi lavorano legalmente. Non armonizza, invece, le condizioni di ammissione applicabili agli immigrati per motivi di lavoro, che rimarranno disciplinate dai singoli paesi. Una volta ammesso, quindi, il lavoratore immigrato riceverà un “permesso unico” grazie al quale potrà soggiornare e lavorare per il periodo autorizzato.