Il Consiglio regionale ha respinto oggi con 23 voti contrari (16 della maggioranza, 7 dell’opposizione) la mozione con la quale il consigliere Franco Zaffini proponeva la realizzazione in Umbria di un Centro per l’identificazione e l’espulsione degli immigrati clandestini.
Nel testo della mozione, Zaffini chiedeva al Consiglio regionale di “attivarsi presso il Ministero dell’Interno per la realizzazione in Umbria di un Centro per l’identificazione e l’espulsione degli immigrati clandestini, concertando con le amministrazioni locali idonee soluzioni ubicative”.
L'esito del voto sul provvedimento era piuttosto incerto prima della seduta odierna, dopo alcune prese di posizioni bipartisan, a livello del comune di Perugia come dello stesso consiglio regionale, che avevano fatto tornare in auge l'ipotesi Cie a Perugia come strumento di repressione all'immigrazione clandestina, allo spaccio e al problema sicurezza. Tra i sostenitori dell'opzione Cie anche il sindaco di Perugia Wladimiro Boccali.
Al termine del voto, la mozione ha però incassato l’approvazione delle sole forze di opposizione in aula, mentre la maggioranza ha votato compatta per la bocciatura dell’atto.
Secondo la presidente Marini, che ha spiegato il voto negativo, “il tema della sicurezza non deve essere confuso con quelli, più generali, attinenti l’immigrazione, e comunque l’istituzione di un Cie non risolve il problema della sicurezza ed è materia che attiene al Governo”.
Zaffini ha replicato che “pur essendo il controllo dell’immigrazione attinente all’operato del Governo, se quest’ultimo non riceve alcun input dalla regione, i problemi restano tutti a carico dell’ente locale. E se la regione non riesce ad occuparsi adeguatamente degli immigrati, sarà la criminalità organizzata a trovare mansioni per loro”.
Il capogruppo del Pdl Raffaele Nevi ha poi criticato l'assenza in aula dei consilgieri del Pd ex Margherita che, secondo il consigliere, si erano dimostrati nei giorni scorsi d'accordo all'apertura di un Cie nel capoluogo umbro.