Sarà una Movida meno rumorosa quella targata 2018 infatti, dopo anni di lamentele e richieste d’intervento, il sindaco Nando Mismetti ha deciso di mettere mano alla questione ed ha firmato un’apposita ordinanza sindacale per mettere il silenziatore alle notti folignati.
Il provvedimento regola di fatto il cosiddetto inquinamento acustico nel centro storico al fine di non disturbare i residenti che vivono entro le mura ed in particolar modo nelle zone centralissime intorno a piazza della Repubblica ed al quadrilatero con via piazza del Grano – piazza Spada – piazza San Domenico.
Con la bella stagione l’afflusso delle persone aumenta, aumentano gli eventi e le finestre delle case vengono lasciate aperte, riacutizzando il problema.
Quest’anno però, il Comune di Foligno ha deciso – finalmente – di metterci mano e stabilire tutto nero su bianco. L’ordinanza del primo cittadino oltre ad evitare la concomitanza di eventi tra loro, vieta espressamennte la la sovapposizione sonora nei medesimi luoghi e nelle medesime fasce orarie.
Stretta anche agli operatori delle attività che durante la ‘bella stagione’ potranno usufruire anche degli spazi esterni ma potranno organizzare non più di dieci spettacoli che siano connotati da emissioni sonore mediante musica dal vivo, impianti ed apparecchi di diffusione, o mediante l’impiego di altre sorgenti sonore, amplificate e non, che producono inquinamento acustico. Così è scritto.
I singoli eventi inoltre – si legge nel documento – si dovranno svolgere con durata massima non superiore ad una giornata, limitando le diffusioni sonore in un arco temporale massimo di quattro ore e terminare entro le 23.30 dal lunedì al giovedì ed entro la mezzanotte il venerdì, il sabato e la domenica.
E onde evitare equivoci, si sottolinea anche che sarà vietata la concomitanza temporale degli eventi in un raggio di 150 metri. I trasgressori possono incorrere in sanzioni dai duecento sino ai quattrocento euro, se recidivi.
A vigilare saranno sia gli agenti della Polizia Municipale che le altre forze dell’ordine. Tutto questo sino al 31 ottobre prossimo.
