Grande soddisfazione espressa nella conferenza stampa unitaria di questa mattina, tenutasi presso la Cgil, alla quale hanno preso parte i segretari di categoria della funzione pubblica Fabrizio Fratini (Fp Cgil), Ubaldo Pascolini, Massimiano Speranzini e Moreno De Piccoli (Cisl Fp), Stefanella Mincioni e Francesco Ciurnella (Uil Fpl).
Il segretario generale della Fp Cgil dell'Umbria Fabrizio Fratini ha evidenziato, attraverso la sintesi numerica risultante dalle 108 assemblee effettuate, che hanno visto la partecipazione di 4mila 680 lavoratori, dei quali 4mila 4cento hanno partecipato al voto (pari al 50,8 per cento degli aventi diritto) di cui 4 mila 224 hanno espresso voto favorevoli (pari al 96 per cento dei voti validi), il consenso e la diffusa partecipazione registrata sull'ipotesi di accordo sottoscritta dalle categorie del pubblico impiego di Cgil, Cisl e Uil. Ad essere stato sottolineato che il periodo nel quale si è svolta la consultazione è stato il mese di luglio, solitamente caratterizzato dall'avvio del calendario ferie. Il segretario generale regionale Fp Cisl Umbria Ubaldo Pascolini ha sottolineato che “l'aumento contrattuale è diviso in due parti, un aumento tabellare, a regime, a decorrere dal primo gennaio 2009, di 63,20 euro, sulla posizione economica media, e l'ulteriore finanziamento fino a un massimo dell' 1,5 per cento del monte salari 2007, pari a euro 29,16 medi pro capiti mensili, per l'anno 2009, che gli enti rendono disponibili per la contrattazione decentrata”. La segreteria della Uil territoriale ha poi proseguito affermando che “dalle assemblee degli enti esclusi dal Patto di stabilità, non per scelta o per responsabilità dei lavoratori ma di scelte politiche e amministrative di chi governa gli enti, è emersa la richiesta di eliminare questa norma vessatoria che penalizza esclusivamente i lavoratori di quegli enti, anche in considerazione del fatto che per essere usciti un anno da questo patto sarebbe la seconda volta che non possono ottenere i benefici economici relativi all'integrazione del CCNL”.
I rappresentanti sindacali di categoria hanno altresì preannunciato tamburi di guerra a settembre sulle vertenze aperte nel pubblico impiego, a partire dalla situazione non più sostenibile nel settore della sanità, in relazione alle risorse economiche dovute ai lavoratori a partire dal 2004, che si sono fatti carico delle difficoltà relative al mantenimento della qualità dei servizi, in una stagione caratterizzata dall'aumento dei servizi offerti, e dal calo dell'occupazione complessiva. Di conseguenza l'adeguamento delle dotazioni organiche, il completamento del percorso di stabilizzazione del personale precario a tutti i livelli, saranno gli obiettivi prioritari su cui si mobiliterà il sindacato. Inoltre, è stato evidenziato che la stagione delle riforme endoregionali non è stata completata, a causa della mancanza di una governace complessiva e della certezza sui tempi di attuazione delle scelte concordate, e delle scelte da definire per completare in maniera organica un processo riformatore vero a vantaggio dei cittadini, valorizzando le numerose competenze presenti nel personale.