Non avrà fatto danni materiali ma il recente terremoto, a Gubbio, ha comunque messo in ginocchio il settore turistico, nonostante l’accorato appello sulla tv nazionale di Vittorio Sgarbi. L’esorbitante numero di prenotazioni cancellate, intorno al 70%, e la quasi totale mancanza di nuove richieste per i prossimi 6 mesi, hanno fatto seriamente allarmare gli operatori (alberghieri, di agriturismi e ristorazione). Quest’ultimi, in un incontro con l’amministrazione comunale, hanno infatti presentato un documento congiunto, con richieste ben precise, per far fronte alla situazione.
Tra queste esigenze, condivise dalle istituzioni comunali, vi è la sospensione delle cartelle di pagamento e/o rateizzazioni in corso da parte di Equitalia, almeno fino 31 dicembre 2017; il ricalcolo della Tari in misura proporzionale alla percentuale di occupazione camere e in termini di assoggettamento pro-capite; ulteriori ricalcoli anche per quanto riguarda la Siae e il canone Rai; una sospensione dei mutui rivolta anche alle imprese in difficoltà; contributi per il danno indiretto; la richiesta di azioni pubblicitarie e di marketing territoriale per attrarre l’attenzione dei media sui territori colpiti, indirettamente o di riflesso, dagli eventi sismici per i danni economici e di immagine conseguenti; gite scolastiche per le scuole tra Umbria e Marche per aiutarsi a vicenda.
Gli operatori, hanno poi ribadito di aver istituito un gruppo di lavoro aperto a tutti, che si incontrerà quotidianamente per monitorare le azioni intraprese e sviluppare nuove idee e prodotti turistici. Infine hanno sottolineato che oltre ai molti dipendenti del settore sono a rischio anche i titolari di strutture e, soprattutto, le loro famiglie.